28 ott 2014

È impossibile che il Figlio di Dio possa essere controllato dai successi esterni a lui. Parte 2.

Sat Nam bello essere divino! Tante benedizioni e tanto amore a te che sei parte di me! 

Padre oggi sento solo la tua voce. Vengo a Te nel più profondo silenzio per sentire la tua voce e ottenere la tua parola. 


Non ho altra preghiera che questo: tu mi dai la verità. Permettimi di vedere la verità.


E la verità è la tua Volontà che voglio condividere con Te oggi. 


Che oggi possa avere fiducia in quello che sostiene che io sono il Figlio di Dio. 


E che la pace che
 scelgo adesso di sperimentare dia fede della verità delle sue parole. 

Il Figlio di Dio è libero di preoccupazioni e dimora eternamente in pace celeste.

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Capitolo 21.
La ragione e la percezione.
II Siamo responsabili di ciò che vediamo.
Scaricare audio mp3. Scaricare pdf.

7. Lo Spirito Santo può fare che tu abbia fede nella santità e darti la visione perché tu la possa vedere facilmente. Però non hai lasciato libero e chiaro l'altare dove questi doni devono stare.

E dove loro dovrebbero stare hai messo i tuoi idoli, i quali hai consacrato a un'altra cosa.

E a quella altra “volontà” che sembra di dirti ciò che deve accadere, è a cui dai realtà. Pertanto quello che ti dimostrerebbe il contrario non può che sembrare irreale per te.

L'unica cosa che ti viene chiesto è di fare posto alla verità. Non ti viene chiesto di inventare o di fare ciò che è oltre la tua comprensione.

L'unica cosa che ti è stato chiesto è di permettere di far entrare la verità, di smettere di interferire in ciò che deve accadere di per se e di riconoscere nuovamente la presenza di ciò che hai creduto di aver scartato.
8. Accedi anche sia per un solo istante a lasciare i tuoi altari liberi da ciò che avevi depositato in loro e non potrai che vedere ciò che in realtà si trova lì.

L'istante santo non è un istante di creazione ma di riconoscimento. Perché il riconoscimento procede dalla visione e dalla sospensione di ogni giudizio.

Soltanto allora è possibile guardare dentro se stesso e vedere ciò che non può che essere li, chiaramente alla vista e completamente indipendente da qualsiasi interferenza o giudizio.

Disfare non è la tua funzione ma dipende da te se dai il benvenuto o non a esso. La fede e il desiderio vanno insieme mano nella mano, perché tutti credono in quello che desiderano.
9. Abbiamo parlato già che farsi illusioni è la maniera in cui l'ego tenta di farlo diventare realtà. Non c'è miglior dimostrazione del potere del desiderio e quindi della fede per fare che i tuoi obbiettivi possano sembrare realtà e possibile.

Vedrai quello che desideri di vedere. E se la realtà di ciò che vedi è falsa lo difenderai senza renderti conto di tutti gli aggiustamenti che hai dovuto fare perché quello sia come lo vedi.
10. Quando neghi la visione, la confusione tra la causa ed effetto è inevitabile. Il proposito adesso è mantenere la causa nascosta dall'effetto e fare che l'effetto possa sembrare una causa.

Questa apparente autonomia dell'effetto permette che sia considerato qualcosa di indipendente e capace di essere la causa di tutti i suoi successi e sentimenti che tu credi che l'effetto suscita.

Prima avevamo parlato del tuo desiderio di creare il tuo proprio creatore e di essere il padre e non il figlio di lui.

Questo è lo stesso desiderio. 

Il Figlio è l'effetto che vuole negare la sua Causa. E così lui sembra di essere la causa e produrre effetti reali.

Però il certo è che non può avere effetti senza causa e confondere entrambe le cose è semplicemente non capire nessuna delle due.
11. È essenziale che tu possa riconoscere che tu hai fabbricato il mondo che vedi, come riconoscere che tu non hai creato te stesso. Perché si tratta dello stesso errore.

Niente che il Tuo Creatore non abbia creato può esercitare influenza alcuna su di te. 

E se credi che ciò che hai fatto può dettare a te ciò che devi vedere o sentire e hai fede in che questo può farlo stai negando il Tuo Creatore e credendo che tu hai fatto te stesso.

Perché se credi che il mondo che tu hai costruito ha il potere di fare di te ciò che esso vuole è che stai confondendo Padre e Figlio, Fonte ed effetto.
12. Le creazioni del Figlio si assomigliano a quelle di Suo Padre. Però nel creare come Suo Padre, il Figlio non inganna se stesso pensando che lui è indipendente dalla sua Fonte.

La sua unione con Essa è la Fonte della sua capacità per creare. 

A parte questo non ha potere alcuno per creare e ciò che fa non significa niente, non cambia niente nella creazione, dipende interamente dalla demenza di quello che lo ha fabbricato e questo non potrebbe neanche servire per giustificarla.

Tuo fratello crede che lui ha fabbricato il mondo insieme a te. 

In questo modo nega la creazione e crede, nella stessa maniera che tu, che il mondo che ha fabbricato ha generato a lui. In questa maniera nega di averlo fabbricato.
13. Però la verità è che tanto tu come lui siete stati creati da un Padre amorevole che vi ha creati insieme come Uno solo.

Vedi quello che “dimostra” il contrario e starai negando tutta la tua realtà. 

Riconosci invece che sei stato tu quello che ha fabbricato tutto ciò che apparentemente si interpone tra te e tuo fratello e che vi mantiene separati l'uno dall'altro, e a voi due dal vostro padre e il tuo istante di liberazione sarà arrivato.

Tutti gli effetti di quello che hai fatto spariranno, perché la sua fonte sarà messa allo scoperto.


L'apparente autonomia della sua fonte è ciò che ti mantiene prigioniero. 

Quello è lo stesso errore che pensare che sei indipendente dalla Fonte, attraverso la quale sei stato creato e che non hai abbandonato mai. Un corso di miracoli.

Grazie bellissimo essere per essere presente nella mia vita e per leggere i miei post. Pioggia di benedizioni e abbondanza. Ti amo. Tu sei me e io sono te. Namastè. GoogleTutti post del corso di miracoli.
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27 ott 2014

È impossibile che il Figlio di Dio possa essere controllato dai successi esterni a lui. Parte 1.

Sat Nam bello essere divino! Tante benedizioni e tanto amore a te che sei parte di me! 

E' possibile ascoltare la voce di Dio per tutto il giorno senza interrompere tutte le normali attività. 


La parte della tua mente in cui la verità dimora è in comunicazione costante con Dio, che tu sia a conoscenza o meno. 


La parte che sta ascoltando la voce di Dio è tranquilla, in riposo e piena di assoluta sicurezza. 


È l'unica parte che esiste realmente


L'altra è un illusione selvaggia, frenetica e sconvolta, ma priva di tutta la realtà. Cerca di non ascoltarla oggi. 

Invece prova a identificarti con la parte della tua mente in cui regna la quiete e la pace per sempre. 

Prova a sentire la voce di Dio che ti chiama amorevolmente ricordandoti che il Creatore non ha dimenticato il suo figlio.

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Capitolo 21.
La ragione e la percezione.
II Siamo responsabili di ciò che vediamo.
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1. Abbiamo appreso quanto poco ti è chiesto per imparare questo corso. 

È la stessa piccola dose di buona volontà di cui hai bisogno, perché tutta la tua relazione diventi gioia.

Il piccolo regalo che offri allo Spirito Santo in cambio del quale Egli ti da tutto.  Il poco su quello che si basa la salvezza, il piccolo cambiamento di mentalità per il quale la crocifissione diventa la risurrezione.
E giacché è vero, è tanto semplice che è impossibile che si possa capire perfettamente. Può essere rifiutato ma non è ambiguo. 

E se decidi di opporti a esso non è perché sia incomprensibile ma perché quel piccolo prezzo sembra di essere, secondo il tuo giudizio, un prezzo troppo alto per pagare per la pace.
2. Questa è l'unica cosa che devi fare perché ti sia concessa la visione, la felicità, la liberazione del dolore e poter scappare dal peccato.

Di a te stesso unicamente questo, ma dillo con tutto il tuo cuore e senza riserve, perché in questo è il potere della salvezza.

"Sono responsabile di ciò che vedo. Scelgo i sentimenti che sperimento e decido l'obbiettivo che voglio raggiungere. E tutto ciò che sembra di accadermi sono io stesso quello che l'ho chiesto e mi è stato concesso tale e come l'ho scelto"

Non ti ingannare per più tempo pensando che sei impotente di fronte a ciò che sperimenti. Riconosci unicamente che ti eri sbagliato e tutti gli effetti dei tuoi errori spariranno.
3. È impossibile che il Figlio di Dio possa essere controllato dai successi esterni a lui. È impossibile che lui stesso non abbia scelto le cose che gli accadono.

Il suo potere di decisione è ciò che determina ogni situazione nella quale sembra di trovarsi, che sia per caso o per coincidenza.

Né le coincidenze né le casualità sono possibili nell'universo tale e come Dio lo ha creato, fuori di questo non esiste niente.

Se soffri è perché hai deciso che la tua meta era il peccato. Se sei felice è perché hai messo il tuo potere di decisione nelle mani di Quello che non può che decidere in favore di Dio per te.

Questo è il piccolo regalo che ti è stato concesso, il poter liberare il tuo salvatore perché lui nella stessa maniera possa dare la salvezza a te.
4. Non ti lamentare di dover dare questa piccola offerta, perché se non la dai continuerai a vedere il mondo tale e come lo vedi adesso.

Però se le dai tutto ciò che vedi, sparirà insieme a esso. 

Non ti è stato mai dato tanto per tanto poco. Questo scambio è realizzato ed è conservato nell'istante santo.

Lì il mondo che non desideri è portato davanti il mondo che si desideri. 

E il mondo che desideri ti è concesso perché lo desideri.

Però perché questo abbia luogo devi prima riconoscere il potere del tuo desiderio. 

Devi accettare la tua forza non la tua debolezza.

Devi percepire che ciò che è tanto poderoso come per costruire tutto un mondo può essere tanto forte per decidere di abbandonarlo e può nella stessa maniera accettare la correzione se è disposto a riconoscere che ti eri sbagliato.
5. Il mondo che vedi non è che il testimone futile di che avevi ragione. 

È un testimone demente. Tu hai insegnato a esso quale doveva essere la sua testimonianza, e quando la ha ripetuta a te, la hai ascoltata e hai convinto te stesso che ciò che diceva di aver visto era la realtà.

Sei stato tu quello che ha causato tutto questo a te stesso. Soltanto con comprendere questo potresti capire anche quanto circolare è il ragionamento in cui si basa la tua visione.

Questo non è stato qualcosa che ti è stata data. Questo è stato il regalo che tu hai fatto a te stesso e che hai fatto a tuo fratello.

Permetti che ti sia tolto e che sia rimpiazzato dalla verità. E man mano che osservi il cambiamento che ha luogo in esso ti sarà concesso di poterlo vedere in te stesso.
6. Forse non vedi la necessità di fare questa piccola offerta. Se questo è il tuo caso, esamina più attentamente ciò che questa offerta rappresenta. E non vedere in essa altra cosa che l'assoluto scambio della separazione per la salvezza.

L'ego non è che l'idea che è possibile che al Figlio di Dio possano accadere cose contro la sua volontà e quindi contro la Volontà del Suo Creatore, la quale non può essere separata dalla Sua.

Con questa idea il Figlio di Dio ha rimpiazzato la sua volontà, in ribellione demente contro ciò che non può che essere eterno.

Quella idea è la dichiarazione che lui può privare Dio del Suo Potere e rimanere con esso per se stesso, privandosi in questo modo di ciò che Dio ha disposto per lui.

Ed è questa demente idea quella che hai messo su un trono nei tuoi altari e che adori. E tutto ciò che suppone una minaccia per essa sembra di attaccare la sua fede, perché in essa è dove l'hai depositato.

Non pensare che ti manca la fede, perché le tue credenze e fiducia in quella idea sono certamente ferme. Un corso di miracoli.

Grazie bellissimo essere per essere presente nella mia vita e per leggere i miei post. Pioggia di benedizioni e abbondanza. Ti amo. Tu sei me e io sono te. Namastè. GoogleTutti post del corso di miracoli.
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24 ott 2014

Non hai il bisogno di soffrire per imparare. Parte 2.

Sat Nam bello essere divino! Tante benedizioni e tanto amore a te che sei parte di me! 

Riposo in Dio. Non c'è sofferenza che non possa guarire.

Non c'è nessun problema che non possa essere risolto.

E non c'è apparenza che non possa diventare la verità davanti gli occhi di quelli che riposano in Dio.

Questo è il giorno della pace.

Riposo in Dio e mentre i venti di odio dividono il mondo, il mio riposo rimane indisturbato.

Mio è il riposo della verità. Le apparenze non mi possono disturbare.

Invito a  tutti i miei fratelli a unirsi a me nel mio riposo. Loro mi ascolteranno e verranno a me che riposo in Dio.

Non sentiranno nessun'altra voce che la mia, perché ho dato la mia voce a Dio e adesso riposo in Egli e permetto che Egli parli attraverso me.
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Capitolo 21.
La ragione e la percezione.
I-La canzone dimenticata.
6. Ascolta...forse puoi prendere una lieve traccia di uno stato immemorabile che non hai dimenticato del tutto, forse sia un po' nebuloso, però non ti è totalmente sconosciuto, nella stessa maniera che una canzone il cui titolo hai dimenticato molto tempo fa così come la circostanza in cui la hai ascoltata.

Non puoi ricordarti di tutta la canzone ma soltanto di alcune note della melodia e non puoi associarla a nessuna persona né con niente in particolare. 

Però queste poche note ti bastano per ricordare quanto bella era la canzone, quanto meraviglioso il posto dove la hai ascoltata e quanto amore hai sentito per quelli che stavano con te ascoltandola.
7. Le note non sono niente.

Sebbene le hai conservate non per loro stesse ma con un dolce ricordo di quello che ti fa piangere se ricordassi quanto è voluto da te. 

Potresti ricordare ma hai paura, perché credi che perderesti il mondo che da allora hai imparato a conoscere.

Tuttavia sai che niente in questo mondo è neanche l'ombra di quello che hai amato tanto. 

Ascolta e vedi se ricordi una canzone molto vecchia che sapevi già da molto tempo e che era molto apprezzata da te che qualsiasi altra canzone che hai insegnato a te stesso da allora.
8. Oltre il corpo, oltre il sole e le stelle, oltre tutto ciò che vedi e innanzitutto, in certa maniera quello che è famigliare per te, c'è un arco di luce dorata che quando lo contempli si estende fino a diventare un circolo enorme e luminoso.

Il circolo si riempie di luce davanti ai tuoi occhi e avvolge tutto fino all'infinito, brillando eternamente senza interruzioni né limiti di nessun tipo.

Dentro di essa tutto è unito in una continuità perfetta.

È impossibile immaginare che possa aver qualcosa che sia dentro di essa, perché non c'è luogo in cui quella luce sia assente.
9. Questa è la visione del Figlio di Dio che conosci bene.

È qui tutto ciò che vede quello che conosce Suo Padre. 

È qui il ricordo di ciò che sei, una parte di quello che contiene tutto quello dentro di sé e che è tanto inequivocabilmente unito a tutto nella stessa maniera in cui tutto è unito a te.

Accetta la visione che ti può dimostrare questo invece di accettare il corpo.

Conosci questa vecchia canzone e la sai molto bene.

Niente ti sarà mai tanto voluto come questo inno immemorabile dell'amore che il Figlio di Dio ancora canta a Suo Padre.
10. E adesso i ciechi possono vedere, perché questa è la stessa canzone che cantano in onore del Suo Creatore e loda anche a loro.

La cecità che hanno inventato non potrà resistere il vibrante ricordo di questa canzone. E contempleranno la visione del Figlio di Dio al ricordare chi è quello a cui cantano.

Cosa è un miracolo che quello di ricordare? E c'è qualcuno in cui non si trova questa memoria? 

La luce in uno sveglia la luce dell'altro. E quando la vedi in tuo fratello la ricordi per tutti. Un corso di miracoli.

Grazie bellissimo essere per essere presente nella mia vita e per leggere i miei post. Pioggia di benedizioni e abbondanza. Ti amo. Tu sei me e io sono te. Namastè. GoogleTutti post del corso di miracoli.
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23 ott 2014

Non hai il bisogno di soffrire per imparare. Parte 1.

Sat Nam bello essere divino! Tante benedizioni e tanto amore a te che sei parte di me! 

Oggi chiedo riposo e un silenzio che le apparenze del mondo non possano disturbare.

Chiedo la pace e la tranquillità in mezzo a tutto il trambusto nato dai sogni contrastanti.

Chiedo la sicurezza e la felicità anche se sembra che ciò che vedo è solo pericolo e disgrazia.

Dispongo del pensiero che risponderà a tutto ciò che ho chiesto.
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Capitolo 21.
La ragione e la percezione.
I-La canzone dimenticata.
1. Non dimenticare mai che il mondo che “vedono”i ciechi dev'essere immaginario, perché per loro è sconosciuto il vero aspetto del mondo. 

Devono dedurre ciò che possono, basandosi in dati che sono sempre indiretti e riformulano le loro deduzioni man mano inciampano e cadono, dovuto a ciò che non hanno riconosciuto prima o altrimenti passare senza soffrire danni alcuni attraverso porte aperte che loro credevano che fossero chiuse.

E la stessa cosa accade con te. Tu non vedi. 

Le indicazioni nella quale ti bassi per arrivare alle tue conclusioni sono sbagliate ed è per questo che inciampi e cadi sopra le pietre che non hai visto prima, senza renderti conto che puoi attraversare le porte, che anche se credevi che erano chiuse, si trovano aperte per gli occhi che non vedono, aspettando per darti il benvenuto.
2. Che pazzesco è cercare di giudicare ciò che semplicemente potrebbe essere visto!

Non è necessario immaginare l'apparenza che dovrebbe avere il mondo.

Prima che tu lo possa riconoscere come ciò che è devi vederlo.

È possibile farti vedere quale porte sono aperte, perché così tu possa vedere dove sta la sicurezza, e sapere quale strada conduce alle tenebre e quale alla luce. 

I giudizi ti daranno sempre le indicazioni false ma la visione ti dice dove andare.

Allora, perché tentare di indovinare?
3. Non hai il bisogno di soffrire per imparare.

Le lezioni benevolenti si assimilano con gioia e si ricordano felicemente.

Tu desideri imparare ciò che ti fa felice e non dimenticare mai più questo. 

Non è questo ciò che neghi.

Ciò che ti domandi è se i mezzi attraverso i quali si impara questo corso ti conducono alla felicità che promette o no.

Se credessi che è Si, non avresti difficoltà alcuna per imparare questo corso. 

Ancora non sei uno studente felice, perché ancora non sei sicuro che la visione possa darti di più di quello che i giudizi ti offrono e hai imparato che non puoi avere entrambe le cose.
4. I ciechi si abituano e si adattano al loro mondo. Credono di sapere come svolgersi in esso. 

Hanno imparato a farlo, però non attraverso le lezioni gioiose ma attraverso la dura necessità imposta dalle limitazioni che credono di non poter superare.

E come ancora continuano a credere a questo, hanno in grande stima quelle lezioni e si aggrappano a loro perché non possono vedere.

Non capiscono che sono le lezioni in se stesse quelle che li mantengono ciechi.

Questo non lo credono. 

E così conservano il mondo che hanno imparato a “vedere” nella loro immaginazione, credendo che possono solo scegliere tra questo o niente.

Odiano il mondo che hanno imparato a conoscere attraverso il dolore. E tutto ciò che credono che abita in esso serve per ricordare a loro che sono incompleti e che sono stati privati ingiustamente di qualcosa.
5. Pertanto definiscono la loro vita e dove abitano e si adattano a essa tale è come credono che devono farlo, timorosi di perdere il poco che hanno.

E la stessa cosa accade con tutti quelli che considerano che l'unica cosa che hanno loro così come i loro fratelli hanno è il corpo

Tentano di comunicare tra di loro e falliscono una e un'altra volta.

E si adattano alla solitudine, perché credono che conservare il corpo è proteggere il poco che hanno. 

Poni attenzione e vedi se puoi ricordare ciò di cui parleremo adesso. Un corso di miracoli.

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22 ott 2014

Non tentare pertanto di cambiare il mondo, invece scegli di cambiare la tua mentalità rispetto al mondo.

Sat Nam bello essere divino! Tante benedizioni e tanto amore a te che sei parte di me! 

Oggi userò la forza della mia volontà.

Non è la mia volontà brancolare nel buio, impaurito dalle ombre e spaventato dalle cose invisibili e irreali. 

La luce sarà la mia guida oggi. La seguirò ovunque mi porterà e contemplerò solo ciò che mi mostrerà. 

Questo sarà il giorno in cui sperimenterò la pace della vera percezione.
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Capitolo 21.
La ragione e la percezione.
Introduzione.
1. La proiezione da luogo alla percezione.

Il mondo che vedi è composto da quello con cui lo hai dotato.

Niente più. Però sebbene non è niente più non è neanche meno.

Pertanto è importante per te.

È la testimonianza del tuo stato mentale, l'immagine esterna di una condizione interna.

Tale è come l'uomo pensa, così percepirà.

Non tentare pertanto di cambiare il mondo, invece scegli di cambiare la tua mentalità rispetto al mondo.

La percezione è un risultato non una causa.

Perciò il concetto dei gradi di difficoltà nei miracoli non ha senso.

Tutto ciò che è contemplato attraverso la visione è sano e santo.

Niente che è percepito senza di essa ha significato. E dove non c'è significato c'è caos.
2. La condonazione è un giudizio che fai su te stesso e questo è ciò che proietti sul mondo.

Se lo vedi come qualcosa di condonato, l'unica cosa che vedrai è ciò che tu hai fatto per ferire il figlio di Dio.

Se contempli disastri e catastrofi significa che sei tu quello che ha tentato di crocifiggerlo.

Se vedi santità e speranza è perché ti sei unito alla Volontà di Dio per liberarlo.

Queste sono le uniche alternative che hai davanti a te. 

E ciò che vedrai darà testimonianza della tua scelta e ti permetterà di riconoscere quale di loro hai scelto.

Il mondo che vedi ti sta dimostrando soltanto quanta gioia hai permesso di vedere in te e di accettarla come tua.

Ed è questo il suo significato, il potere di dare gioia deve allora trovarsi in te. Un corso di miracoli.

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21 ott 2014

Cosa accadrebbe se riconoscessi che questo mondo è soltanto una allucinazione? Parte 2.

Sat Nam bello essere divino! Tante benedizioni e tanto amore a te che sei parte di me! 

Quando ho risentimenti dunque sto escludendo dalla mia coscienza la mia unica speranza di salvezza. 

Ma non voglio continuare ad andare contro i miei interessi in questo modo tanto inverosimile

Accetto il piano di Dio per la salvezza ed accetto di essere felice.

Mentre contemplo questo, posso scegliere tra la percezione errata e la salvezza. 

Se vedo qualsiasi motivo in questo per avere risentimento non vedrò i motivi per giustificare la mia salvezza. 

Questa è una chiamata alla salvezza, non ad attaccare.
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Capitolo 20
La visione della santità.
VIII La visione dell'impeccabilità.
7. I giudizi non sono che giocatoli, capricci, strumenti insensati per giocare il gioco futile della morte nella tua immaginazione: la visione invece modifica tutte le cose e le metti dolcemente sotto il tenero dominio delle leggi del Cielo.

Cosa accadrebbe se riconoscessi che questo mondo è soltanto una allucinazione? E se in realtà capissi che sei stato tu quello che lo ha inventato? 

Cosa accadrebbe se ti rendessi conto che ciò che sembra di vagare in esso per peccare e morire, attaccare, assassinare e distruggere sé stessi sono totalmente irreali? Potresti avere fede in ciò che vedi se accettassi questo? Lo vedresti?
8. Le allucinazioni spariscono quando si riconoscono come quello che sono. Questa è la guarigione e il rimedio. 

Non credere in loro e spariscono. L'unico di cui hai bisogno è riconoscere che tutto ciò è la tua propria fabbricazione.

Una volta che accetti questo semplice fatto e ricuperi il potere che gli avevi dato, ti liberi di loro.

Però di questo non c'è dubbio: le allucinazioni hanno un proposito e quando smettono di averlo spariscono.

La domanda pertanto non è mai se li desideri o no, ma se desideri il proposito che appoggiano. 

Questo mondo sembra di avere molti propositi, tutti loro differenti tra loro e con differenti valori.

Sebbene sono tutti la stessa cosa. Un'altra volta non ci sono gradi ma soltanto un'apparente gerarchia di valori.
9. Soltanto due propositi sono possibili: il peccato e la santità. Non esiste niente in mezzo e quello che sceglierai determinerà ciò che vedrai.

Perché ciò che vedi semplicemente dimostra come hai scelto di raggiungere il tuo obbiettivo. Le allucinazioni servono per raggiungere l'obbiettivo della demenza.

Sono il mezzo attraverso il quale il mondo esterno, proiettato dall'interno, si aggiusta al peccatore e sembra di dare fede della sua realtà.

Tuttavia continua ad essere certo nonostante ciò che non c'è niente all'esterno di te. Sebbene è sopra questo nulla dove si proiettano tutte le proiezioni. 

Perché è la proiezione quella che da al “nulla” tutto il significato che sembra di avere.
10. Ciò che è carente di significato non può essere percepito. E il significato cerca sempre dentro di sé per trovare significato e dopo guarda verso l'esterno. 

Ogni significato che tu dai al mondo esterno deve riflettere, pertanto ciò che hai guardato dentro di te, ovvero se è che in realtà hai visto o semplicemente hai emesso un giudizio contro ciò che hai visto.

La visione è il mezzo attraverso il quale lo Spirito Santo trasforma i tuoi incubi in sogni felici e rimpiazza le tue dementi allucinazioni, che ti fanno vedere le temibili conseguenze dei peccati immaginari, per piacevoli e confortevoli paesaggi.

Questi piacevoli paesaggi e suoni si vedono con piacere e si ascoltano con allegria. Sono I Suoi sostituti per tutti i tuoi terrificanti panorami e spaventosi sogni che il proposito dell'ego ti ha portato alla tua spaventata coscienza.

Loro ti allontanano dal peccato e ti ricordano che non è la realtà quello che ti spaventa e che gli errori che hai commesso possono essere corretti.
11. Quando contemplerai ciò che sembrava di terrorizzarti e lo vedrai trasformarsi in paesaggi di pace e bellezza, quando vedrai scene di violenza e di morte, e vedrai come diventano sereni panorami di giardini sotto i Cieli chiari, con acque chiare portatrici di vita che scorrono felicemente da loro in torrenti danzanti che non si seccano mai, quale necessità avrà di persuaderti perché accetti il dono della visione?

E una volta che la visione sarà raggiunta, chi potrebbe rifiutare ciò che necessariamente verrà dopo?

Pensa soltanto questo per un attimo: puoi contemplare la santità che Dio ha dato a Suo Figlio. E non dovrai mai pensare che ci sono altre cose che puoi vedere. Un corso di miracoli.

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La magia degli elementi della terra.

Gli elementali sono una rappresentazione dell'energia vitale di tutto ciò che è ed esiste, ma molti di noi non lo possiamo vedere il...