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11 nov 2014

Soltanto quelli che credono di essere insignificanti potrebbero sentirsi attratti da essa. Parte 2.

Sat Nam bello essere divino! Tante benedizioni e tanto amore a te che sei parte di me! 

Oggi riposi nella pace di Dio e dal tuo riposo esorti i tuoi fratelli a trovare quello tuo e riposare insieme a te.

Oggi sarai fedele al tuo compito, non dimenticherai nessuno e includerai tutti nel cerchio senza fine della tua pace, il santo santuario dove riposi.

Apri le porte del tempio e lascia che i tuoi fratelli che sono lontani e i tuoi amici più stretti che vengono dalle parti più remote del mondo, nonché dal più vicino vengano a riposare insieme a te.

Adesso riposi nella pace di Dio con calma e senza paura.
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Capitolo 21.
La ragione e la percezione.
VII- L'ultima domanda.
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7. Non dimenticare che la scelta tra il peccato e la verità o l'impotenza e il potere è la scelta tra attaccare e guarire.

Perché la guarigione viene dal potere e l'attacco dall'impotenza. È impossibile che tu desideri guarire a quello che stai attaccando.

E a quello che tu desideri guarire dev'essere quello che hai deciso che fosse in salvo dall'attacco.

E quale altra cosa potrebbe essere questa decisione che la scelta tra vederlo attraverso gli occhi del corpo o quella di permettere che ti sia rivelato attraverso la visione?

La maniera in cui questa decisione da luogo ai suoi effetti non è il tuo problema. Però tu decidi ciò che vuoi vedere. Questo è un corso sulle cause non sugli effetti.
8. Considera molto accuratamente quale risposta darai a questa ultima domanda a cui ancora non hai risposto.

E permetti che la ragione ti dica quale dev'essere la risposta e che nella sua risposta si trovano le altre tre.

Ti risulterà evidente allora, quando osserverai gli effetti del peccato in qualsiasi delle sue forme, l'unica cosa di cui avrai bisogno di fare sarà semplicemente chiedere a te stesso il seguente:

È questo ciò che voglio vedere? È questo ciò che desidero?
9. Questa è la tua decisione, la base di ciò che accade. Non ha niente a che vedere con la maniera in cui accadono ma sì con il perché.

Perché su questo hai il controllo.

E se scegli di vedere un mondo dove non hai nemici e dove non sei impotenti ti saranno dati i mezzi per poter vederlo.
10. Perché è tanto importante questa ultima domanda. La ragione ti dirà perché. È uguale nelle altre tre eccetto in ciò che rispetta al tempo.

Le altre sono decisioni che puoi prendere, ritornare indietro e dopo tornare a prenderle. Però la verità è costante e implica uno stato nel quale le indecisioni sono impossibili.

Puoi desiderare un mondo nel quale tu puoi comandare e non uno che ti comanda e dopo cambiare di parere.

Puoi desiderare di scambiare la tua impotenza per il potere e dopo perdere quel desiderio quando un leggero lampeggio di peccato ti attrae.

E puoi desiderare di vedere un mondo incapace di peccare e nello stesso tempo permettere che un “nemico” ti possa tentare ad usare gli occhi del corpo e così cambiare di parere.
11. Il contenuto di tutte quelle domande è lo stesso. Perché ognuna di loro ti chiede se sei disposto a scambiare il mondo del peccato per quello che lo Spirito Santo vede, giacché questo è ciò che il mondo del peccato nega.

Quelli che vedono il peccato quindi stanno vedendo la negazione del mondo reale.

Sebbene l'ultima domanda aggiunge permanenza al tuo desiderio di voler vedere il mondo reale, in modo che quel desiderio diventa l'unico che avrai.

Se rispondi questa ultima domanda con un “sì” aggiungi sincerità alle decisioni che hai presso già rispetto alle altre.

Perché soltanto allora avrai rinunciato alla opzione di poter cambiare di parere di nuovo.

Quando questo smetta di interessarti, le Altre domande rimarranno perfettamente risposte.
12. Perché credi che non sei sicuro che le altre domande sono state risposte? Sarebbe necessario sollevarle con più frequenza se fossero state date già delle risposte?

Fino a che non avrai preso la decisione finale la risposta sarà alla volta un “si” e un “no”. Perché hai risposto senza renderti conto che il “si” deve significare “che non hai detto no”.

Nessuno decide contro la sua propria felicità ma può farlo se non si rende conto che questo è ciò che sta facendo.

E se lui vede la sua felicità come qualcosa che cambia costantemente, per esempio: adesso è questo e dopo è un'altra cosa e dopo un'ombra sfuggente che non è collegata a nulla, non potrà che decidere contro essa.
13. La felicità sfuggente quella che cambia di forma secondo il tempo e il luogo è una illusione che non significa niente. 

La felicità dev'essere costante perché è raggiunta attraverso l'abbandono del desiderio di ciò che non è costante.

La gioia non può essere percepita eccetto attraverso una visione costante. E la visione costante soltanto è concessa a quelli che desiderano la costanza.

Il potere del desiderio del Figlio di Dio continua ad essere la prova che quello che considera se stesso impotente sta sbagliando.

Desidera quello che vuoi e quello sarà ciò che contemplerai e crederai che è reale. Non c'è un solo pensiero che sia sprovvisto del potere di liberare o di uccidere.

Né nessuno che possa abbandonare la mente del pensatore o di smettere di avere effetti su di lui. Un corso di miracoli.

Grazie bellissimo essere per essere presente nella mia vita e per leggere i miei post. Pioggia di benedizioni e abbondanza. Ti amo. Tu sei me e io sono te. Namastè. GoogleTutti post del corso di miracoli.

10 nov 2014

Soltanto quelli che credono di essere insignificanti potrebbero sentirsi attratti da essa. Parte 1.

Sat Nam bello essere divino! Tante benedizioni e tanto amore a te che sei parte di me! 

Chiudi gli occhi in modo da vedere il mondo e guarda come le luci nell'oscurità silenziosa che non sono di questo mondo si accendono una dopo l'altra, fino a che smette di essere irrilevante dove comincia una e dove finiscono le altre e si fondono in una sola.

Oggi le luci del cielo si inchinano davanti a te e versano la sua luce sulle tue palpebre mentre riposi oltre il mondo delle tenebre.

Ecco una luce che gli occhi non possono vedere. Eppure, la mente può chiaramente vederla e capirla.

Oggi ti è concessa una giornata di grazia e sei grato per questo.

Oggi ti rendi conto che ciò che temevi di perdere era solo la perdita. Adesso capisci che è impossibile perdere.
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Capitolo 21.
La ragione e la percezione.
VII- L'ultima domanda.

1. Non ti rendi conto che tutta la tua sofferenza viene dalla strana credenza che sei impotente? Essere impotente è il prezzo del peccato.

L'impotenza è la condizione che impone il peccato, il requisito che esige perché tu possa credere in esso.

Soltanto gli impotenti potrebbero credere nel peccato. L'enormità non ha nessun fascino eccetto per quelli che sono insignificanti.

Soltanto quelli che credono di essere insignificanti potrebbero sentirsi attratti da essa.

Tradire il Figlio di Dio è la difesa di quelli che non si identificano con lui. 

E tu o sei dalla parte di lui o contro lui, o lo ami o lo attacchi o proteggi la sua unità o lo consideri frammentato e distrutto come una conseguenza del tuo attacco.
2. Nessuno crede che il Figlio di Dio sia impotente. E quelli che vedono se stessi come impotenti devono credere che non sono Figli di Dio.

Cosa sarebbe allora se non il suo nemico? 

E cosa potrebbe fare se non sentire invidia del suo potere e come conseguenza di questo diventare timoroso di quel potere?

Questi sono i sinistri, i silenziosi e timorosi, quelli che si trovano soli e incomunicabili e quelli timorosi che il potere del Figlio di Dio li possa uccidere con un colpo, alzano la sua impotenza contro lui.

Si uniscono all'esercito degli impotenti per combattere la sua guerra di vendetta, amarezza e rancore contro lui al fine che lui possa diventare uno con loro.

E giacché non sanno che sono uno con lui non sanno a chi odiano. 

Sono in verità un esercito che si lamenta, ognuno di loro tanto capace di attaccare suo fratello e attaccare se stessi per ricordare che una volta tutti hanno creduto di avere una causa comune.
3. I sinistri danno l'impressione di essere frenetici, di essere rumorosi e forti. Però non sanno chi è il suo”nemico” ma soltanto che lo odiano.

L'odio li ha riuniti, ma non sono uniti. Perché se lo fossero non sarebbero capaci di provare odio. 

L'esercito degli impotenti si scioglie in presenza della fortezza.

Quelli che sono forti sono incapaci di tradire, perché non hanno il bisogno di avere sogni di potere né di esteriorizzarli.

In quale altra maniera può agire un esercito di sogni? In qualsiasi altra maniera. Potrebbero vedersi attaccando qualcuno con qualsiasi altra cosa.

I sogni sono completamente irrazionali.

Un fiore può diventare una lancia, un bambino un gigante e un topo può ruggire come un leone. E con la stessa facilità l'amore può essere scambiato con l'odio.

Questo non è un esercito ma una casa di dementi. Ciò che sembra di essere un attacco concertato è proprio un pandemonio.
4. L'esercito degli impotenti è in verità molto debole. Non ha armi né nemico.

Può certamente invadere il mondo e cercare un nemico. Però non potrà mai trovare ciò che non esiste.

Può certamente sognare che ha trovato un nemico ma questo cambia, incluso mentre lo sta attaccando in modo che corre subito a cercare un'altro e non ottiene mai la vittoria.

E man mano che corre, attacca se stesso pensando che ha avuto un piccolo assaggio del grande nemico che sfugge sempre del suo attacco assassino diventando se stesso un'altra cosa. 

Quanto traditore sembra di essere quel nemico che cambia tanto che neanche è possibile riconoscerlo.
5. L'odio nonostante ciò deve avere un attacco d'ira. Non può avere fede nel peccato senza un nemico.

Chi crede nel peccato potrebbe osare credere che non ha nemici? Potrebbe ammettere che nessuno lo ha fatto sentire impotente?

La ragione sicuramente le direbbe che smettesse si cercare ciò che non può essere trovato. Sebbene deve prima essere disposto a percepire un mondo dove non ci sono nemici.

Non è necessario che capisca come sarebbe possibile che lui stesso fosse disposto a vedere un mondo così. Non dovrebbe neanche tentare di capirlo.

Perché se pone la sua attenzione in ciò che non può capire non farà che ingrandire la sua sensazione di impotenza e lasciare che il peccato le dica che il suo nemico dev'essere proprio lui stesso.

Però deve permettere che posa fare a se stesso le seguenti domande rispetto alle quali deve prendere una decisione, perché questo si possa portare infine a lui:

Desidero un mondo nel quale comando io invece di uno che regola me?
Desidero un mondo nel quale sono poderoso invece di uno nel quale sono impotente?
Desidero un mondo nel quale non ho nemici e non posso attaccare?
Desidero vedere quello che ho negato perché è la verità?
6. Forse hai già risposto alle tre prime domande ma ancora non hai risposto a l'ultima. Perché questa sembra essere temibile e differente dalle altre.

Però la ragione ti assicurerebbe che tutte loro sono le stesse.

Avevamo detto che in questo anno avremmo fatto enfasi nella uguaglianza delle cose che sono uguali.

Questa ultima domanda, che è in verità l'ultima con la quali devi prendere una decisione, ancora sembra di racchiudere una minaccia per te rispetto a quella che le altre non possiedono.

E questa differenza immaginaria da testimonianza della tua credenza che forse la verità è il nemico con cui ancora ti devi incontrare.

E in questo sta l'ultima speranza di trovare peccato e di non accettare il potere. Un corso di miracoli.

Grazie bellissimo essere per essere presente nella mia vita e per leggere i miei post. Pioggia di benedizioni e abbondanza. Ti amo. Tu sei me e io sono te. Namastè. GoogleTutti post del corso di miracoli.
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