14 nov 2014

Il cervello interpreta per il corpo di cui è parte, però tu non puoi capire ciò che dice. Parte 1.

Sat Nam bello essere divino! Tante benedizioni e tanto amore a te che sei parte di me! 

Nessuno attacca senza l'intenzione di ferireQuesto non fa eccezione.

Quando pensi che stai attaccando per autodifesa stai dicendo che essere crudele ti protegge, che la crudeltà ti mantiene al sicuro.

Stai affermando che fare del male ad un altro ti dà la libertà.

E stai anche dicendo che l'attacco cambia lo stato in cui ti trovi per uno migliore dove sei più al sicuro dagli assalti del pericolo e della paura.
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La nostra storia scritta nell'infinito
Capitolo 22.
La salvezza e la relazione santa.
I-Il messaggio della relazione santa.

1. Permetti che la ragione possa dare un altro passo. Se attacchi quello che Dio vuole guarire e odi quello che Egli ama, allora tu e il tuo Creatore avete differenti volontà.

Però se tu sei la Sua Volontà, allora devi credere che tu non sei quello che sei. Puoi certamente credere questo e infatti lo credi.

Hai fede in esso e trovi tante prove a suo favore. 

E ti chiedi da dove viene la tua strana inquietudine, la tua sensazione di essere sconnesso e il tuo costante timore che ti dice che tu non significhi niente.

È come se tu fossi arrivato fino a qui vagando alla deriva senza nessun piano, eccetto quello di continuare a divagare, perché soltanto questo ti sembra sicuro.
2. Sebbene abbiamo sentito una descrizione simile anteriormente ma non si riferiva a te. Tuttavia credi di essere quella strana idea che con tanta precisione è descritta lì.

La ragione ti direbbe che è impossibile che il mondo che vedi attraverso gli occhi che non sono i tuoi abbia senso per te.

A chi restituirebbe i loro messaggi questo punto di vista? 

Certamente non a te, la cui visione è completamente indipendente dagli occhi che contemplano il mondo. 

Se questa non è la tua visione, cosa potrebbe farti vedere? Questo tu lo puoi capire.

Il cervello interpreta per il corpo di cui è parte. Però tu non puoi capire ciò che dice.

Sebbene lo hai ascoltato. E ti sei sforzato durante molto tempo per capire i suoi messaggi.
3. Non ti sei reso conto che è impossibile che tu possa capire ciò che non può mai arrivare a te. Non hai ricevuto mai messaggio alcuno che tu avessi potuto capire.

Perché hai dato attenzione a qualcosa che non può comunicare in assoluto. Esamina allora ciò che è accaduto.

Negando ciò che sei ed essendo fermamente convinto che sei un'altra cosa, quella “altra cosa” che tu hai creduto di essere è diventata i tuoi occhi.

Sebbene dev'essere quella “altra cosa” quella che vede e come non sei tu allora quella cosa ti spiega ciò che vede.

La tua vera visione farebbe quindi che tutto questo fosse non necessario.

Però i tuoi occhi sono chiusi e allora chiedi a quella cosa di guidarti e di spiegarti il mondo che vede e non vedrai ragione alcuna per non ascoltare ciò che ti dice, neanche per sospettare che non è la verità.

La ragione ti direbbe che è impossibile che sia la verità, perché tu non lo capisci. 

Dio non ha segreti. Egli non ti porta in un mondo di sofferenza aspettando fino alla fine della giornata per dirti per quale motivo ti ha fatto passare per questo.
4. Cosa potrebbe mantenersi nascosta dalla Volontà di Dio? Sebbene tu credi di avere segreti. 

Cosa potrebbero essere quei segreti che un'altra “volontà” tua propria e separata nello stesso tempo dalla Sua?

La ragione ti direbbe che questo non è un segreto che deve nascondersi come se fosse un peccato. Però certamente è un errore.

Non permettere che il tuo timore del peccato impedisca la correzione dell'errore, perché l'attrazione che esercita la colpevolezza è solo paura.

È qui l'unica emozione che hai inventato indipendentemente da ciò che sembra di essere. È qui l'emozione dei segreti, dei pensieri privati e del corpo.

È qui l'emozione che si oppone all'amore e che conduce sempre alla percezione delle differenze e alla perdita di uguaglianza.

È qui l'unica emozione che ti mantiene nelle tenebre, che dipende da quell'altro essere che tu credi di aver inventato perché fosse la tua guida per il mondo che esso ha fabbricato per te.
5. La visione ti è stata concessa insieme a tutto ciò che puoi capire. 

Non ti risulterà difficile comprendere ciò che questa visione ti dice, perché tutti vedono soltanto ciò che credono di essere.

E tu capirai ciò che la tua visione ti mostrerà perché è la verità. Unicamente la tua visione può comunicarti ciò che puoi vedere.

Arriva a te direttamente senza il bisogno di nessuna interpretazione.

Ciò che ha il bisogno di essere interpretato è qualcosa che è lontana da te. E un interprete a cui non capisci non potrà mai fare che quello sia comprensibile per teUn corso di miracoli.

Grazie bellissimo essere per essere presente nella mia vita e per leggere i miei post. Pioggia di benedizioni e abbondanza. Ti amo. Tu sei me e io sono te. Namastè.
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13 nov 2014

Nella relazione santa ognuno ha guardato dentro se stessi e non ha visto nessuna insufficienza.

Sat Nam bello essere divino! Tante benedizioni e tanto amore a te che sei parte di me! 

Tu sei come Dio ti ha creato.

Onora oggi il tuo essere e non rendere culto alle immagini che hai fatto perché loro fossero il figlio di Dio invece di ciò che lui è.

Nel più profondo della tua mente il santo Cristo aspetta che tu possa riconoscerlo come ciò che tu sei.

E mentre non lo riconoscerai e lui rimarrà un estraneo per te tu continuerai ancora ad essere perso e non sapere chi sei.
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Verso Te Stesso
Capitolo 22.
La salvezza e la relazione santa.

1. Abbi pietà di te stesso, tu che per tanto tempo sei stato schiavizzato. Rallegrati che quelli che Dio ha unito si sono riuniti e non hanno già il bisogno di continuare a contemplare il peccato separatamente.

Non è possibile che due individui possano contemplare il peccato insieme, perché non potrebbero vederlo mai nello stesso luogo e neanche allo stesso tempo.

Il peccato è una percezione strettamente personale che si vede solo nell'altro ma che ognuno crede che è dentro se stesso.

E ognuno sembra di commettere un errore differente che l'altro non può comprendere. 

Fratello si tratta dello stesso errore commesso, perciò è lo stesso errore, commesso da quello che è lo stesso ed è perdonato da quello che lo ha commesso nella stessa maniera.

La santità della tua relazione perdona a te e a tuo fratello e cancella gli effetti di ciò che entrambi avete visto e creduto.

E quando spariscono questi effetti sparisce anche la necessità del peccato.
2. Chi ha la necessità del peccato? Unicamente quelli che vagano per conto suo e in solitudine credendo che i suoi fratelli sono differenti da loro.

E' questa la differenza, che anche se è visibile non è reale, ciò che fa che il peccato che non è reale sia visibile, e possa sembrare di essere giustificato.

Tutto questo sarebbe reale se il peccato lo fosse.


Perché una relazione non santa si basa sulle differenze e dove ognuno pensa che l'altro possiede ciò che a l'altro manca. Si uniscono ognuno con il proposito di completare se stessi rubando all'altro. 

Continuano insieme fino a quando non rimane niente più per rubare e dopo si separano. 

E così vagano in un mondo di estranei distinti da loro, vivendo forse con i corpi di quegli estranei sotto lo stesso tetto che a nessuno di loro da rifugio, nella stessa stanza e tuttavia con un mondo intero di distanza
3. La relazione santa nasce da una premessa differente. 

Ognuno ha guardato dentro se stessi e non ha visto nessuna insufficienza.  


Giacche ha accettato la sua complessione desidera estenderla unendosi ad un altro che ètanto pieno come lo è lui stesso. 


Non vede differenza tra il suo essere e l'essere dell'altro, perché le differenze soltanto avvengono a livello del corpo. 


Pertanto non vede niente di cui abbia voglia di appropiarsi. 


Non Nega la sua propria realtà perché quella è la verità. 


Lui si trova giustamente sotto il cielo però abbastanza vicino come per non dover ritornare alla terra. 


Perché questa relazione gode della santità del cielo. 


Quanto lontano da casa può essere una relazione tanto somigliante al cielo?
4. Pensa in ciò che una relazione santa ti potrebbe insegnare. 

In essa sparisce la credenza nelle differenze diventando la fede nella uguaglianza.

E in essa la percezione di differenze è trasformata in visione. 

La ragione può adesso portare a te e tuo fratello alla conclusione logica della vostra unione.

Questa dev'essere estesa nella stessa maniera in cui voi siete estesi quando vi siete uniti.

L'unione dev'essere estesa oltre se stessa tale e come voi vi siete estesi oltre il corpo per fare possibile la vostra unione.

E adesso la uguaglianza che avete visto è estesa ed elimina finalmente qualsiasi sensazione di differenza in modo che la uguaglianza che è sotto tutte le differenze è evidente.


Questo è il circolo d'oro nel quale riconoscete il Figlio di Dio. 

Perché ciò che nasce in una relazione santa è immortale. Un corso di miracoli.

Grazie bellissimo essere per essere presente nella mia vita e per leggere i miei post. Pioggia di benedizioni e abbondanza. Ti amo. Tu sei me e io sono te. Namastè.
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12 nov 2014

La felicità contempla tutto e vede che tutto è uno.

Sat Nam bello essere divino! Tante benedizioni e tanto amore a te che sei parte di me! 

Chi potrebbe crede alle illusioni se non quello che le ha inventate?

Chi altro potrebbe vederle e reagire ad esse come se fossero la verità?


Dio non sa niente su i tuoi piani per cambiare la sua volontà.


L'universo è indifferente sulle leggi con cui hai creduto di governarlo.


E il cielo non si è piegato davanti all'inferno, né la vita davanti alla morte.


Tutto quello che puoi fare è scegliere di pensare che puoi morire o soffrire di malattia o che in qualsiasi modo puoi travisare la verità.

Ciò che è immutabile non può cambiare. E ciò che è assolutamente impeccabile non può peccare. Questa è la semplice verità.
Così Parlò Krishnamurti
I suoi straordinari messaggi, prima del grande rifiuto
Capitolo 21.
La ragione e la percezione.
VIII-Il cambiamento interno.
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1. Sono allora pericolosi i pensieri?  Per i corpi sì che lo sono! I pensieri che sembrano distruggere sono quelli che sono stati insegnati a quello che pensa ed è che lui può essere distrutto.

E così “muore” per ragione di ciò che ha imparato.

Passa dalla vita alla morte, che è la prova finale che lui ha dato valore a ciò che è effimero invece di avere stima di quello che è costante. 

Sicuramente ha creduto che voleva la felicità. Però non l'ha desiderata, perché la felicità è la verità e pertanto dev'essere costante.
2. Una gioia costante è una condizione completamente lontana dalla tua comprensione. Nonostante se tu potessi immaginare come sarebbe questo lo desidereresti anche se non lo capissi.

In questa condizione di costante gioia non ci sono eccezioni né cambiamenti di nessun tipo.

È tanto incrollabile come è l'amore di Dio per la Sua Creazione. È tanto sicura della sua visione nella stessa maniera che il Suo Creatore è sicuro di ciò che Egli sa. La felicità contempla tutto e vede che tutto è uno.

Non vede ciò che è effimero, perché desidera che tutto sia come essa stessa è, e così è che lo vede. Niente ha il potere di cambiare la sua costanza, perché il suo proprio desiderio non può essere commosso.

Questa arriva a quelli che capiscono che l'ultima domanda è necessaria perché le altre possano essere risposte, nella stessa maniera in cui la pace deve arrivare a quelli che hanno scelto di guarire invece di giudicare.
3. La ragione ti dirà che non puoi chiedere la felicità di una maniera inconsistente. Perché se ciò che desideri ti è concesso e la felicità è costante, allora non hai bisogno di chiederla che soltanto una volta per godere di essa eternamente.

E se essendo ciò che è non godi di essa per sempre significa che non l'hai chiesto. Perché nessuno smette mai di chiedere ciò che desidera a chi crede che ha la capacita per concederlo a lui.

Forse sta sbagliando rispetto a ciò che chiede, dove lo chiede e a chi lo chiede. Nonostante chiederà perché desiderare è un richiesta, una petizione fatta da qualcuno a cui Dio Stesso non lascerebbe senza darle una risposta.

Dio ha dato a te tutto ciò che in realtà vuoi. Però quello di ciò che tu non sei sicuro, Dio non lo può dare a te.

Perché mentre continui ad essere insicuro significa che non vuoi in realtà quello che hai desiderato e quello che Dio dà non può essere completo fino a che tu non lo riceverai.
4. Tu che completi la Volontà di Dio e che sei la Sua Felicità, tu la cui volontà è tanto poderosa come la Sua, la quale è un potere che non puoi perdere neanche in illusioni, pensa attentamente per quale ragione non hai ancora deciso come risponderai all'ultima domanda.

La tua risposta alle altre ti ha aiutato ad essere parzialmente sano di mente. 

Questa è l'ultima, nonostante ciò è quella che in realtà ti chiede se sei disposto ad essere completamente sano di mente.
5. Cosa è l'istante santo che la chiamata di Dio a che tu possa riconoscere ciò che Egli ti ha dato? 

È qui la grande chiamata alla ragione, alla coscienza di ciò che è stato sempre lì di fronte ai tuoi occhi, alla felicità che potrebbe essere tua per sempre.

È qui la pace costante che potresti sperimentare sempre. È qui rivelato davanti a te ciò che la negazione ha negato.

Perché all'ultima domanda è stata data la risposta qui e ciò che chiedi ti è stato già concesso. Qui il futuro è adesso, perché il tempo è impotente davanti al tuo desiderio di ciò che non cambierà mai.


Perché hai chiesto che niente si interponga tra la santità della tua relazione e la tua coscienza di quella santità. Un corso di miracoli.

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Liberarsi delle illusioni
Nuove conversazioni con U. G. Krishnamurti

11 nov 2014

Soltanto quelli che credono di essere insignificanti potrebbero sentirsi attratti da essa. Parte 2.

Sat Nam bello essere divino! Tante benedizioni e tanto amore a te che sei parte di me! 

Oggi riposi nella pace di Dio e dal tuo riposo esorti i tuoi fratelli a trovare quello tuo e riposare insieme a te.

Oggi sarai fedele al tuo compito, non dimenticherai nessuno e includerai tutti nel cerchio senza fine della tua pace, il santo santuario dove riposi.

Apri le porte del tempio e lascia che i tuoi fratelli che sono lontani e i tuoi amici più stretti che vengono dalle parti più remote del mondo, nonché dal più vicino vengano a riposare insieme a te.

Adesso riposi nella pace di Dio con calma e senza paura.
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Capitolo 21.
La ragione e la percezione.
VII- L'ultima domanda.
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7. Non dimenticare che la scelta tra il peccato e la verità o l'impotenza e il potere è la scelta tra attaccare e guarire.

Perché la guarigione viene dal potere e l'attacco dall'impotenza. È impossibile che tu desideri guarire a quello che stai attaccando.

E a quello che tu desideri guarire dev'essere quello che hai deciso che fosse in salvo dall'attacco.

E quale altra cosa potrebbe essere questa decisione che la scelta tra vederlo attraverso gli occhi del corpo o quella di permettere che ti sia rivelato attraverso la visione?

La maniera in cui questa decisione da luogo ai suoi effetti non è il tuo problema. Però tu decidi ciò che vuoi vedere. Questo è un corso sulle cause non sugli effetti.
8. Considera molto accuratamente quale risposta darai a questa ultima domanda a cui ancora non hai risposto.

E permetti che la ragione ti dica quale dev'essere la risposta e che nella sua risposta si trovano le altre tre.

Ti risulterà evidente allora, quando osserverai gli effetti del peccato in qualsiasi delle sue forme, l'unica cosa di cui avrai bisogno di fare sarà semplicemente chiedere a te stesso il seguente:

È questo ciò che voglio vedere? È questo ciò che desidero?
9. Questa è la tua decisione, la base di ciò che accade. Non ha niente a che vedere con la maniera in cui accadono ma sì con il perché.

Perché su questo hai il controllo.

E se scegli di vedere un mondo dove non hai nemici e dove non sei impotenti ti saranno dati i mezzi per poter vederlo.
10. Perché è tanto importante questa ultima domanda. La ragione ti dirà perché. È uguale nelle altre tre eccetto in ciò che rispetta al tempo.

Le altre sono decisioni che puoi prendere, ritornare indietro e dopo tornare a prenderle. Però la verità è costante e implica uno stato nel quale le indecisioni sono impossibili.

Puoi desiderare un mondo nel quale tu puoi comandare e non uno che ti comanda e dopo cambiare di parere.

Puoi desiderare di scambiare la tua impotenza per il potere e dopo perdere quel desiderio quando un leggero lampeggio di peccato ti attrae.

E puoi desiderare di vedere un mondo incapace di peccare e nello stesso tempo permettere che un “nemico” ti possa tentare ad usare gli occhi del corpo e così cambiare di parere.
11. Il contenuto di tutte quelle domande è lo stesso. Perché ognuna di loro ti chiede se sei disposto a scambiare il mondo del peccato per quello che lo Spirito Santo vede, giacché questo è ciò che il mondo del peccato nega.

Quelli che vedono il peccato quindi stanno vedendo la negazione del mondo reale.

Sebbene l'ultima domanda aggiunge permanenza al tuo desiderio di voler vedere il mondo reale, in modo che quel desiderio diventa l'unico che avrai.

Se rispondi questa ultima domanda con un “sì” aggiungi sincerità alle decisioni che hai presso già rispetto alle altre.

Perché soltanto allora avrai rinunciato alla opzione di poter cambiare di parere di nuovo.

Quando questo smetta di interessarti, le Altre domande rimarranno perfettamente risposte.
12. Perché credi che non sei sicuro che le altre domande sono state risposte? Sarebbe necessario sollevarle con più frequenza se fossero state date già delle risposte?

Fino a che non avrai preso la decisione finale la risposta sarà alla volta un “si” e un “no”. Perché hai risposto senza renderti conto che il “si” deve significare “che non hai detto no”.

Nessuno decide contro la sua propria felicità ma può farlo se non si rende conto che questo è ciò che sta facendo.

E se lui vede la sua felicità come qualcosa che cambia costantemente, per esempio: adesso è questo e dopo è un'altra cosa e dopo un'ombra sfuggente che non è collegata a nulla, non potrà che decidere contro essa.
13. La felicità sfuggente quella che cambia di forma secondo il tempo e il luogo è una illusione che non significa niente. 

La felicità dev'essere costante perché è raggiunta attraverso l'abbandono del desiderio di ciò che non è costante.

La gioia non può essere percepita eccetto attraverso una visione costante. E la visione costante soltanto è concessa a quelli che desiderano la costanza.

Il potere del desiderio del Figlio di Dio continua ad essere la prova che quello che considera se stesso impotente sta sbagliando.

Desidera quello che vuoi e quello sarà ciò che contemplerai e crederai che è reale. Non c'è un solo pensiero che sia sprovvisto del potere di liberare o di uccidere.

Né nessuno che possa abbandonare la mente del pensatore o di smettere di avere effetti su di lui. Un corso di miracoli.

Grazie bellissimo essere per essere presente nella mia vita e per leggere i miei post. Pioggia di benedizioni e abbondanza. Ti amo. Tu sei me e io sono te. Namastè. GoogleTutti post del corso di miracoli.

10 nov 2014

Soltanto quelli che credono di essere insignificanti potrebbero sentirsi attratti da essa. Parte 1.

Sat Nam bello essere divino! Tante benedizioni e tanto amore a te che sei parte di me! 

Chiudi gli occhi in modo da vedere il mondo e guarda come le luci nell'oscurità silenziosa che non sono di questo mondo si accendono una dopo l'altra, fino a che smette di essere irrilevante dove comincia una e dove finiscono le altre e si fondono in una sola.

Oggi le luci del cielo si inchinano davanti a te e versano la sua luce sulle tue palpebre mentre riposi oltre il mondo delle tenebre.

Ecco una luce che gli occhi non possono vedere. Eppure, la mente può chiaramente vederla e capirla.

Oggi ti è concessa una giornata di grazia e sei grato per questo.

Oggi ti rendi conto che ciò che temevi di perdere era solo la perdita. Adesso capisci che è impossibile perdere.
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Capitolo 21.
La ragione e la percezione.
VII- L'ultima domanda.

1. Non ti rendi conto che tutta la tua sofferenza viene dalla strana credenza che sei impotente? Essere impotente è il prezzo del peccato.

L'impotenza è la condizione che impone il peccato, il requisito che esige perché tu possa credere in esso.

Soltanto gli impotenti potrebbero credere nel peccato. L'enormità non ha nessun fascino eccetto per quelli che sono insignificanti.

Soltanto quelli che credono di essere insignificanti potrebbero sentirsi attratti da essa.

Tradire il Figlio di Dio è la difesa di quelli che non si identificano con lui. 

E tu o sei dalla parte di lui o contro lui, o lo ami o lo attacchi o proteggi la sua unità o lo consideri frammentato e distrutto come una conseguenza del tuo attacco.
2. Nessuno crede che il Figlio di Dio sia impotente. E quelli che vedono se stessi come impotenti devono credere che non sono Figli di Dio.

Cosa sarebbe allora se non il suo nemico? 

E cosa potrebbe fare se non sentire invidia del suo potere e come conseguenza di questo diventare timoroso di quel potere?

Questi sono i sinistri, i silenziosi e timorosi, quelli che si trovano soli e incomunicabili e quelli timorosi che il potere del Figlio di Dio li possa uccidere con un colpo, alzano la sua impotenza contro lui.

Si uniscono all'esercito degli impotenti per combattere la sua guerra di vendetta, amarezza e rancore contro lui al fine che lui possa diventare uno con loro.

E giacché non sanno che sono uno con lui non sanno a chi odiano. 

Sono in verità un esercito che si lamenta, ognuno di loro tanto capace di attaccare suo fratello e attaccare se stessi per ricordare che una volta tutti hanno creduto di avere una causa comune.
3. I sinistri danno l'impressione di essere frenetici, di essere rumorosi e forti. Però non sanno chi è il suo”nemico” ma soltanto che lo odiano.

L'odio li ha riuniti, ma non sono uniti. Perché se lo fossero non sarebbero capaci di provare odio. 

L'esercito degli impotenti si scioglie in presenza della fortezza.

Quelli che sono forti sono incapaci di tradire, perché non hanno il bisogno di avere sogni di potere né di esteriorizzarli.

In quale altra maniera può agire un esercito di sogni? In qualsiasi altra maniera. Potrebbero vedersi attaccando qualcuno con qualsiasi altra cosa.

I sogni sono completamente irrazionali.

Un fiore può diventare una lancia, un bambino un gigante e un topo può ruggire come un leone. E con la stessa facilità l'amore può essere scambiato con l'odio.

Questo non è un esercito ma una casa di dementi. Ciò che sembra di essere un attacco concertato è proprio un pandemonio.
4. L'esercito degli impotenti è in verità molto debole. Non ha armi né nemico.

Può certamente invadere il mondo e cercare un nemico. Però non potrà mai trovare ciò che non esiste.

Può certamente sognare che ha trovato un nemico ma questo cambia, incluso mentre lo sta attaccando in modo che corre subito a cercare un'altro e non ottiene mai la vittoria.

E man mano che corre, attacca se stesso pensando che ha avuto un piccolo assaggio del grande nemico che sfugge sempre del suo attacco assassino diventando se stesso un'altra cosa. 

Quanto traditore sembra di essere quel nemico che cambia tanto che neanche è possibile riconoscerlo.
5. L'odio nonostante ciò deve avere un attacco d'ira. Non può avere fede nel peccato senza un nemico.

Chi crede nel peccato potrebbe osare credere che non ha nemici? Potrebbe ammettere che nessuno lo ha fatto sentire impotente?

La ragione sicuramente le direbbe che smettesse si cercare ciò che non può essere trovato. Sebbene deve prima essere disposto a percepire un mondo dove non ci sono nemici.

Non è necessario che capisca come sarebbe possibile che lui stesso fosse disposto a vedere un mondo così. Non dovrebbe neanche tentare di capirlo.

Perché se pone la sua attenzione in ciò che non può capire non farà che ingrandire la sua sensazione di impotenza e lasciare che il peccato le dica che il suo nemico dev'essere proprio lui stesso.

Però deve permettere che posa fare a se stesso le seguenti domande rispetto alle quali deve prendere una decisione, perché questo si possa portare infine a lui:

Desidero un mondo nel quale comando io invece di uno che regola me?
Desidero un mondo nel quale sono poderoso invece di uno nel quale sono impotente?
Desidero un mondo nel quale non ho nemici e non posso attaccare?
Desidero vedere quello che ho negato perché è la verità?
6. Forse hai già risposto alle tre prime domande ma ancora non hai risposto a l'ultima. Perché questa sembra essere temibile e differente dalle altre.

Però la ragione ti assicurerebbe che tutte loro sono le stesse.

Avevamo detto che in questo anno avremmo fatto enfasi nella uguaglianza delle cose che sono uguali.

Questa ultima domanda, che è in verità l'ultima con la quali devi prendere una decisione, ancora sembra di racchiudere una minaccia per te rispetto a quella che le altre non possiedono.

E questa differenza immaginaria da testimonianza della tua credenza che forse la verità è il nemico con cui ancora ti devi incontrare.

E in questo sta l'ultima speranza di trovare peccato e di non accettare il potere. Un corso di miracoli.

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