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24 ott 2014

Non hai il bisogno di soffrire per imparare. Parte 2.

Sat Nam bello essere divino! Tante benedizioni e tanto amore a te che sei parte di me! 

Riposo in Dio. Non c'è sofferenza che non possa guarire.

Non c'è nessun problema che non possa essere risolto.

E non c'è apparenza che non possa diventare la verità davanti gli occhi di quelli che riposano in Dio.

Questo è il giorno della pace.

Riposo in Dio e mentre i venti di odio dividono il mondo, il mio riposo rimane indisturbato.

Mio è il riposo della verità. Le apparenze non mi possono disturbare.

Invito a  tutti i miei fratelli a unirsi a me nel mio riposo. Loro mi ascolteranno e verranno a me che riposo in Dio.

Non sentiranno nessun'altra voce che la mia, perché ho dato la mia voce a Dio e adesso riposo in Egli e permetto che Egli parli attraverso me.
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Capitolo 21.
La ragione e la percezione.
I-La canzone dimenticata.
6. Ascolta...forse puoi prendere una lieve traccia di uno stato immemorabile che non hai dimenticato del tutto, forse sia un po' nebuloso, però non ti è totalmente sconosciuto, nella stessa maniera che una canzone il cui titolo hai dimenticato molto tempo fa così come la circostanza in cui la hai ascoltata.

Non puoi ricordarti di tutta la canzone ma soltanto di alcune note della melodia e non puoi associarla a nessuna persona né con niente in particolare. 

Però queste poche note ti bastano per ricordare quanto bella era la canzone, quanto meraviglioso il posto dove la hai ascoltata e quanto amore hai sentito per quelli che stavano con te ascoltandola.
7. Le note non sono niente.

Sebbene le hai conservate non per loro stesse ma con un dolce ricordo di quello che ti fa piangere se ricordassi quanto è voluto da te. 

Potresti ricordare ma hai paura, perché credi che perderesti il mondo che da allora hai imparato a conoscere.

Tuttavia sai che niente in questo mondo è neanche l'ombra di quello che hai amato tanto. 

Ascolta e vedi se ricordi una canzone molto vecchia che sapevi già da molto tempo e che era molto apprezzata da te che qualsiasi altra canzone che hai insegnato a te stesso da allora.
8. Oltre il corpo, oltre il sole e le stelle, oltre tutto ciò che vedi e innanzitutto, in certa maniera quello che è famigliare per te, c'è un arco di luce dorata che quando lo contempli si estende fino a diventare un circolo enorme e luminoso.

Il circolo si riempie di luce davanti ai tuoi occhi e avvolge tutto fino all'infinito, brillando eternamente senza interruzioni né limiti di nessun tipo.

Dentro di essa tutto è unito in una continuità perfetta.

È impossibile immaginare che possa aver qualcosa che sia dentro di essa, perché non c'è luogo in cui quella luce sia assente.
9. Questa è la visione del Figlio di Dio che conosci bene.

È qui tutto ciò che vede quello che conosce Suo Padre. 

È qui il ricordo di ciò che sei, una parte di quello che contiene tutto quello dentro di sé e che è tanto inequivocabilmente unito a tutto nella stessa maniera in cui tutto è unito a te.

Accetta la visione che ti può dimostrare questo invece di accettare il corpo.

Conosci questa vecchia canzone e la sai molto bene.

Niente ti sarà mai tanto voluto come questo inno immemorabile dell'amore che il Figlio di Dio ancora canta a Suo Padre.
10. E adesso i ciechi possono vedere, perché questa è la stessa canzone che cantano in onore del Suo Creatore e loda anche a loro.

La cecità che hanno inventato non potrà resistere il vibrante ricordo di questa canzone. E contempleranno la visione del Figlio di Dio al ricordare chi è quello a cui cantano.

Cosa è un miracolo che quello di ricordare? E c'è qualcuno in cui non si trova questa memoria? 

La luce in uno sveglia la luce dell'altro. E quando la vedi in tuo fratello la ricordi per tutti. Un corso di miracoli.

Grazie bellissimo essere per essere presente nella mia vita e per leggere i miei post. Pioggia di benedizioni e abbondanza. Ti amo. Tu sei me e io sono te. Namastè. GoogleTutti post del corso di miracoli.
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23 ott 2014

Non hai il bisogno di soffrire per imparare. Parte 1.

Sat Nam bello essere divino! Tante benedizioni e tanto amore a te che sei parte di me! 

Oggi chiedo riposo e un silenzio che le apparenze del mondo non possano disturbare.

Chiedo la pace e la tranquillità in mezzo a tutto il trambusto nato dai sogni contrastanti.

Chiedo la sicurezza e la felicità anche se sembra che ciò che vedo è solo pericolo e disgrazia.

Dispongo del pensiero che risponderà a tutto ciò che ho chiesto.
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Capitolo 21.
La ragione e la percezione.
I-La canzone dimenticata.
1. Non dimenticare mai che il mondo che “vedono”i ciechi dev'essere immaginario, perché per loro è sconosciuto il vero aspetto del mondo. 

Devono dedurre ciò che possono, basandosi in dati che sono sempre indiretti e riformulano le loro deduzioni man mano inciampano e cadono, dovuto a ciò che non hanno riconosciuto prima o altrimenti passare senza soffrire danni alcuni attraverso porte aperte che loro credevano che fossero chiuse.

E la stessa cosa accade con te. Tu non vedi. 

Le indicazioni nella quale ti bassi per arrivare alle tue conclusioni sono sbagliate ed è per questo che inciampi e cadi sopra le pietre che non hai visto prima, senza renderti conto che puoi attraversare le porte, che anche se credevi che erano chiuse, si trovano aperte per gli occhi che non vedono, aspettando per darti il benvenuto.
2. Che pazzesco è cercare di giudicare ciò che semplicemente potrebbe essere visto!

Non è necessario immaginare l'apparenza che dovrebbe avere il mondo.

Prima che tu lo possa riconoscere come ciò che è devi vederlo.

È possibile farti vedere quale porte sono aperte, perché così tu possa vedere dove sta la sicurezza, e sapere quale strada conduce alle tenebre e quale alla luce. 

I giudizi ti daranno sempre le indicazioni false ma la visione ti dice dove andare.

Allora, perché tentare di indovinare?
3. Non hai il bisogno di soffrire per imparare.

Le lezioni benevolenti si assimilano con gioia e si ricordano felicemente.

Tu desideri imparare ciò che ti fa felice e non dimenticare mai più questo. 

Non è questo ciò che neghi.

Ciò che ti domandi è se i mezzi attraverso i quali si impara questo corso ti conducono alla felicità che promette o no.

Se credessi che è Si, non avresti difficoltà alcuna per imparare questo corso. 

Ancora non sei uno studente felice, perché ancora non sei sicuro che la visione possa darti di più di quello che i giudizi ti offrono e hai imparato che non puoi avere entrambe le cose.
4. I ciechi si abituano e si adattano al loro mondo. Credono di sapere come svolgersi in esso. 

Hanno imparato a farlo, però non attraverso le lezioni gioiose ma attraverso la dura necessità imposta dalle limitazioni che credono di non poter superare.

E come ancora continuano a credere a questo, hanno in grande stima quelle lezioni e si aggrappano a loro perché non possono vedere.

Non capiscono che sono le lezioni in se stesse quelle che li mantengono ciechi.

Questo non lo credono. 

E così conservano il mondo che hanno imparato a “vedere” nella loro immaginazione, credendo che possono solo scegliere tra questo o niente.

Odiano il mondo che hanno imparato a conoscere attraverso il dolore. E tutto ciò che credono che abita in esso serve per ricordare a loro che sono incompleti e che sono stati privati ingiustamente di qualcosa.
5. Pertanto definiscono la loro vita e dove abitano e si adattano a essa tale è come credono che devono farlo, timorosi di perdere il poco che hanno.

E la stessa cosa accade con tutti quelli che considerano che l'unica cosa che hanno loro così come i loro fratelli hanno è il corpo

Tentano di comunicare tra di loro e falliscono una e un'altra volta.

E si adattano alla solitudine, perché credono che conservare il corpo è proteggere il poco che hanno. 

Poni attenzione e vedi se puoi ricordare ciò di cui parleremo adesso. Un corso di miracoli.

Grazie bellissimo essere per essere presente nella mia vita e per leggere i miei post. Pioggia di benedizioni e abbondanza. Ti amo. Tu sei me e io sono te. Namastè. GoogleTutti post del corso di miracoli.
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