Sat Nam bellissimo essere!!
Oggi è un giorno pieno di opportunità per imparare, per riconoscere ciò che è vero, ciò che è reale e durevole e mentre crediamo di essere nel tempo, scoprire quello che è l'eterno.
Quando abbiamo conflitti è perchè diamo valore a quello che non è eterno.
L'ego ci fa sperimentare una vita senza propositi, senza compromessi e vuole soltanto sentire emozioni e vivere di illusioni.
In questa lezione del corso di miracoli impariamo a riconoscere la grande intelligenza dell'ego, come ci mantiene nella confusione totale, nel caos, e come lotta per sopravvivere prendendo il controllo della nostra mente.
Dobbiamo ricordare, in quei momenti in cui stiamo attraversando un problema o una situazione difficile o una condizione, che non siamo un corpo come vuole farci credere l'ego.
Non siamo un corpo, Siamo spirito di Dio che sperimentano una vita umana. Ti amo.
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Gli esercizi vocali dell'antica India per ritrovare l'unità corpo-mente
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Capitolo
4.
L'illusione dell'ego.
V-L'illusione dell'ego e del corpo.
1. Tutte le cose cooperano insieme per il
bene. In questo non ci sono eccezioni, tranne che nel giudizio dell'ego.
L'ego rimane estremamente vigile rispetto quello che permette
arrivare alla coscienza e questo non è il modo con cui una mente
equilibrata rimane equanime.
Lo squilibrio dell'ego è ulteriormente
accentuato, perché mantiene la sua motivazione principale nascosta
dalla tua coscienza facendo che il controllo predomini sulla sanità
mentale.
L'ego ha tutte le ragioni del mondo per fare questo, secondo
il sistema di pensiero che gli ha dato origine, perché è quello a cui serve.
Dal
momento che il sano processo giudicherebbe irrevocabilmente contro di
lui, l'ego deve eliminarlo per il bene della propria sopravvivenza.
2. Una delle cause principali dello stato
sbilanciato dell'ego è la sua mancanza di discernimento tra ciò che
è il corpo e quali sono i pensieri di Dio.
I pensieri di Dio sono
inaccettabili per l'ego perché indicano chiaramente il fatto che lui
non esiste. L'ego, dunque, lo distorce o si rifiuta ad accettarli .
Ma non può fare che cessino di esistere
L'ego
cerca quindi, di nascondere non solo "l'inaccettabile" del
corpo ma anche i pensieri di Dio, giacché entrambi sono una minaccia
per se stesso.
Ciò che preoccupa in verità all'ego è soltanto la
propria sopravvivenza davanti a qualsiasi minaccia, giacché l'ego percepisce i loro due come se fossero la stessa cosa.
Al percepire così, evita di
essere annientato, come sarebbe sicuramente in presenza della
conoscenza.
3. Ogni sistema di pensiero che confonde
Dio con il corpo non può che essere demente.
Tuttavia, questa
confusione è essenziale per l'ego, che giudica solo in termini di
ciò che suppone che è una minaccia per se stesso.
In un certo senso il
suo timore a Dio, è almeno logico dal momento che l'idea di Dio lo fa
scomparire.
Però il fatto che abbia paura del corpo con il quale si
identifica così intimamente, non ha senso.
4. Il corpo è la casa che l'ego ha
scelto per sé stesso.
Questa è l'unica forma d'identificazione con la quale si sente sicuro, perché la vulnerabilità del corpo è il
suo miglior argomento la
quale dice che tu non puoi procedere da Dio.
Questa è la
convinzione che l'ego sostiene con fervore.
Tuttavia, odia il corpo
poiché non lo considera abbastanza buono per essere la sua casa.
A
questo punto è dove la mente è sicuramente stordita.
Dopo che l'ego ha detto alla mente che essa stessa è in realtà parte del corpo e che il corpo è il suo protettore, dice anche che il corpo non può proteggerla.
Pertanto, la mente chiede: "Dove posso
trovare protezione", per cui l'ego risponde:"In me".
La mente e con ragione, ricorda all'ego che proprio lui ha
insistito sul fatto che deve identificarsi con il corpo, pertanto è inutile chiedergli protezione.
L'ego non ha una risposta plausibile a questo, è dal
momento che non ne ha, allora trova una tipica soluzione: elimina la domanda
dalla coscienza.
Una volta fuori dalla coscienza, la domanda può
produrre inquietudine e infatti è così, ma non può avere una risposta perché questa non può essere sollevata.
5. Questa è la domanda che devi farti "Dove posso trovare protezione?
"Cerca e troverai"
non significa che devi cercare ciecamente e disperatamente qualcosa
che forse non potrai riconoscere.
La ricerca che ha senso si
intraprende consapevolmente e si organizza consapevolmente e si
indirizza consapevolmente e direttamente.
L'obiettivo dev'essere
chiaramente formulato e quindi dev'essere tenuto presente sempre nella mente.
Imparare e volere imparare sono inseparabili.
Ti risulta più
facile imparare quando pensi che quello che stai cercando di imparare
ha alcun valore per te.
Tuttavia, non tutto ciò che forse
desideri di imparare ha alcun valore durevole.
In realtà molte delle cose che vuoi imparare
forse li hai scelto proprio perché il loro valore è effimero.
6. L'ego crede che è un vantaggio non
impegnarsi con nulla che è eterno, perché l'eterno può venire solo
da Dio.
L' eternità è l'unica funzione che l'ego ha cercato di
sviluppare ma ha fallito ripetutamente.
L'ego transige quello che è eterno, così come con tutte le questioni che in qualche modo riguardano la vera domanda, la quale spera di coprire e di tenere fuori dalla coscienza occupandosi solo di questioni marginali
La tendenza tipica dell'ego è essere costantemente impegnato con sciocchezze e lo scopo di questo è sostenere tale proposito.
Uno dei trucchi preferiti dell'ego per ostacolare l'apprendimento è imbarcarsi in problemi che sono stato disegnati in modo tale che la loro risoluzione sia impossibile.
La domanda che mai formulano quelli che intraprendono tali tattiche dilatorie è : "Perché?"
Questa è la domanda che devi imparare a mettere in discussione in
relazione a tutto. A che cosa serve questo?
Qualunque cosa sia
quello indirizzerà automaticamente i tuoi sforzi.
Quando prendi una decisione per quanto riguarda un'obbiettivo nella stessa maniera stai anche prendendo una decisione per quanto riguarda anche l'impegno che svolgerai nel futuro.
E questa decisione resterà in vigore a meno che non cambierai di idea . Un corso di miracoli.