7 nov 2014

Il corpo non ti separa da tuo fratello e se credi che lo fa sei un demente. Parte 2.

Sat Nam bello essere divino! Tante benedizioni e tanto amore a te che sei parte di me! 

La condizione naturale della mente è una totale astrazione.


Ma una parte di essa è diventata innaturale.


Essa non vede tutto come se fosse uno, ma vede solo frammenti del tutto, perché solo 
in questo modo è stato possibile costruire il mondo parziale che tu vedi.

Lo scopo della vista è quello di mostrarti ciò che tu desideri di vedere.


Tutto quello che senti riporta alla tua mente solo i suoni che tu desideri di ascoltare.


Un fratello è tutti fratelli.


E ogni mente sono tutte le menti, nella stessa maniera che tutte le menti sono Una. Questa è la verità.

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Capitolo 21.
La ragione e la percezione.
VI-La ragione in contrapposizione alla demenza.
6. Se scegli il peccato invece della guarigione stai condannando il Figlio di Dio a quello che non può essere mai corretto.

Stai dicendo a lui con la tua scelta che è stato condannato, separato da te e da Suo Padre per sempre e senza speranza di poter mai ritornare in salvo.

Questo è ciò che insegni ed è quello che imparerai da lui, esattamente proprio quello che gli stai insegnando.

Perché l'unica cosa che puoi insegnare a lui è che lui è come tu vuoi che sia e che ciò che scegli che lui sia è ciò che hai scelto per te.

Pero non pensare che questo è temibile. 

Che sei unito a lui è un fatto non una interpretazione.

Come può un fatto essere temibile a meno che sia in accordo con ciò che hai in più stima rispetto alla verità?

La ragione ti direbbe che questo fatto è la tua liberazione.
7. Né tu né tuo fratello potete essere attaccati o separati. 

Non potete neanche accettare un miracolo senza che l'altro non sia ugualmente benedetto da esso e guarito dal dolore.

La ragione nella stessa maniera che l'amore desidera di tranquillizzarti e non è la sua intenzione provocarti timore.

Il potere di guarire il Figlio di Dio ti è stato concesso, perché lui non può che essere uno con te.

Tu sei responsabile di come lui vede se stesso. 

E la ragione ti dice che ti è stato concesso il potere di trasformare totalmente e in un solo istante la sua mente per intero, la quale è una con te. 

E qualsiasi istante serve per portare al fine una completa correzione di tutti gli errori e restituirgli la sua pienezza. 

Nell'istante in cui sceglierai di essere guarito, in quello stesso istante sarà guarito lui insieme a te.

Ti è stata data la ragione per poter capire che questo è così. 

Perché la ragione che è tanto benevola quanto lo scopo per cui viene impiegata, ti allontana dalla demenza e ti conduce verso l'obbiettivo della verità.

E lì ti disfarai dal carico che suppone negare la verità. Ed è il carico che è terribile non la verità.
8. Nel fatto che tu e tuo fratello siete uniti sta la vostra salvezza: il regalo viene dal Cielo non dalla paura. 

Consideri forse che il Cielo è un carico per te? 

Nella demenza certo che lo è.

Sebbene ciò che la demenza vede deve essere dissipato dalla ragione. 

La ragione ti assicura che il Cielo è ciò che vuoi ed è l'unica cosa che in realtà vuoi.

Ascolta Quello che ti parla con ragionamento e che mette la tua ragione in armonia con la Sua. 

Deciditi di permettere che la ragione sia il mezzo attraverso il quale Egli ti possa indicare come lasciare indietro la demenza.

Non ti nascondere dietro la demenza per scappare dalla ragione.

Ciò che la demenza coprirebbe, lo Spirito Santo lo mette allo scoperto, perché tutti lo possano contemplare con giubilo.
9. Tu sei il salvatore di tuo fratello. Lui è il tuo. 

Alla ragione piace parlare di questo. 

L'Amore ha infuso l'amore in questo piano benevolo.

È ciò che l'Amore solleva è somigliante a Se Stesso in questo: a l'essere unito a te Egli desidera che tu impari ciò che tu devi essere. 

E giacché tu sei uno con Egli ti è stato incaricato di dare ciò che Egli ti ha dato e che ancora continua a darti.

Dedica anche sia un solo istante nella piacevole accettazione di ciò che ti è stato incaricato di dare a tuo fratello e a riconoscere con lui ciò che è stato dato ad entrambi.

Dare non è più benedetto da ricevere, però non è neanche meno.
10. Il Figlio di Dio è benedetto sempre come se fosse una cosa sola. 

E man mano che la sua gratitudine arriva fino a te che hai benedetto, la ragione ti dirà che è impossibile che tu sia escluso dalla benedizione stessa.

La gratitudine che lui ti offre ti ricorda quella che Tuo Padre ha dato a te per il fatto di averlo completato.

E la ragione ti dice che soltanto in questo modo è possibile estendere ciò che tu devi essere. 

Tuo Padre è tanto vicino a te nella stessa maniera in cui lo è tuo fratello.

Sebbene cosa potrebbe essere più vicino a te che il tuo proprio Essere?
11. Il potere che eserciti sul Figlio di Dio non suppone una minaccia per la sua realtà. 

Al contrario soltanto da testimonianza di essa. 

E se lui è libero dove potrebbe essere la sua libertà se non in lui stesso?

E chi potrebbe incatenarlo se non proprio lui stesso nell'istante in cui nega la sua libertà? 

Nessuno deride Dio, né può Suo Figlio essere imprigionato, a meno che questo sia il suo proprio desiderio.

E attraverso il suo proprio desiderio è come lui può liberare se stesso. 

In questo sta la sua forza. 

Però quando sceglie di condannare se stesso diventa un prigioniero che incatenato aspetta il suo proprio perdono per potersi liberare. Un corso di miracoli.

Grazie bellissimo essere per essere presente nella mia vita e per leggere i miei post. Pioggia di benedizioni e abbondanza. Ti amo. Tu sei me e io sono te. Namastè. GoogleTutti post del corso di miracoli.

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6 nov 2014

Il corpo non ti separa da tuo fratello e se credi che lo fa sei un demente. Parte 1.

Sat Nam bello essere divino! Tante benedizioni e tanto amore a te che sei parte di me! 

Nessuno può dare ciò che non ha ricevuto. Per dare qualcosa si deve possedere prima.


Il mondo ritiene che per possedere una cosa dev'essere conservata. La salvezza insegna il contrario.


Dando è come si riconosce ciò che abbiamo ricevuto. Dare è la prova che quello che hai è tuo.


Capisci che sei sano quando offri la guarigione.


Accetti che il perdono è stato compiuto in te quando hai perdonato.


Attraverso tuo fratello riconosci te stesso e così ti rendi conto che sei pieno.


Non c'è miracolo che tu non possa dare, perché ti è già stato dato.



Ricevi tutti i miracoli adesso aprendo il deposito della tua mente che è dove si trovano e offrili al mondo.
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Capitolo 21.
La ragione e la percezione.
VI-La ragione in contrapposizione alla demenza.

1. La ragione non può vedere peccati ma può vedere errori e cercare la sua correzione. 

Non gli da valore, invece da valore alla sua correzione.

La ragione ti direbbe anche che quando credi di essere nel peccato stai infatti chiedendo aiuto.

Nonostante se non accetti l'aiuto che stai chiedendo non potrai neanche credere che puoi darlo.

Quindi non lo darai e così non rinuncerai a quella credenza. 

Perché qualsiasi tipo di errore che non è stato corretto ti inganna rispetto al potere che è in te per porter eseguire la correzione.

Se quel potere può portare infine la correzione e tu non lo permetti, starai negando la correzione a te stesso così come a tuo fratello.

E se lui condivide con te questa stessa credenza sarete entrambi condannati. 

Puoi evitare questo a te stesso e anche a lui, giacché la ragione non faciliterebbe la correzione unicamente in te.
2. Non puoi accettare o rifiutare la correzione senza escludere tuo fratello. 

Il peccato manterrebbe l'idea che sì puoi farlo.

Però la ragione ti dice che non puoi considerare te stesso e tuo fratello come i peccatori e allo stesso tempo continuare a percepirlo o percepire te come innocente.

Colui che considera se stesso colpevole potrebbe vedere un mondo libero dal peccato? 

E chi può vedere un mondo peccaminoso e nello stesso tempo considerare se stesso lontano da questo mondo?

Il peccato manterrebbe che tu e tuo fratello non potreste che essere separati. 

Però la ragione ti dice che questo deve essere un errore.

Perché se siete uniti, come potreste avere pensieri privati? 

E como potrebbe essere che i pensieri che si addentrano in ciò che soltanto sembra di essere tuo non avesse nessun effetto in ciò che sì è suo?

Se le menti sono unite questo è impossibile.
3. Nessuno può pensare separatamente,così come Dio non pensa senza Suo Figlio. 

Questo sarebbe unicamente se i due fossero corpi.

Nessuna mente potrebbe neanche pensare separatamente a meno che il corpo fosse la mente. 

Perché unicamente i corpi possono essere separati e pertanto essere irreali.

La dimora della demenza non può essere la dimora della ragione. 

Pero è facile abbandonare quella dimora se vedi la ragione.

Non puoi abbandonare la demenza spostandosi in un altro luogo.

L'abbandoni semplicemente accettando la ragione nel luogo che una volta occupava la follia.

La demenza e la ragione vedono le stesse cose ma la contemplano in un modo differente.
4. La demenza è un attacco contro la ragione e la allontana dalla mente occupando il suo posto. 

La ragione non attacca soltanto ma occupa silenziosamente il posto della demenza e la rimpiazza se i dementi decidono di ascoltarla.

Però i dementi non conoscono la sua propria volontà, perché credono di vedere il corpo e permettono che la sua propria demenza dica a loro che questo è reale.

La ragione sarebbe incapace di questo. 

E se tu difendi il corpo contro la tua ragione non capirai ciò che è il corpo né quello che sei tu.
5. Il corpo non ti separa da tuo fratello e se credi che lo fa sei un demente. 

Però la demenza ha un proposito e crede anche di disporre dei mezzi che la possono far diventare realtà.

Vedere il corpo come una barriera che separa quello che la ragione ti dice che non può che essere unito, può essere soltanto una demenza.

E non lo vedresti in questa maniera se ascoltassi la voce della ragione. 

Cosa può avere che si interponga tra ciò che è continuo. 

E se niente si interpone,  come può essere escluso da altre parti, ciò che è già parte di qualsiasi di loro. 

Questo è ciò che la ragione ti direbbe. 

Però pensa in ciò che dovresti ammettere se questo fosse così. Un corso di miracoli.

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5 nov 2014

I miracoli non influenzano la mente dell'altro, ma la tua propria. Parte 2.

Sat Nam bello essere divino! Tante benedizioni e tanto amore a te che sei parte di me! 

Permetto che oggi sia una giornata di silenzio e di ascolto silenzioso. 

La Volontà di mio Padre è che io adesso possa ascoltare la sua parola. 


Perciò mi chiama dal profondo della mia mente che è dove Egli dimora. 


Adesso lo ascolto. 


Non avrà pace fino a quando la sua parola sarà sentita in ogni angolo del mondo e quando la mia mente, ad ascoltarla in silenzio, accette il messaggio che il mondo ha bisogno di sentire, in modo da poter dar inizio al tempo sereno di pace. 


Questo mondo cambierà grazie a me.
Nessun altro mezzo può salvarlo. 

Il piano di Dio è semplicemente questo: il Figlio di Dio è libero di salvare se stesso. 

La parola di Dio è stata data a lui per essere la sua guida e questa è sempre accanto a lui stesso e nella sua mente, al fine di condurlo con sicurezza e con certezza a casa di suo Padre dalla sua propria volontà la quale è sempre eternamente libera come quella di Dio.
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Capitolo 21.
La ragione e la percezione.
V-La funzione della ragione.
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6. Il piano di Dio è molto semplice, non è mai indiretto né sconfigge se stesso. Dio non ha altri Pensieri eccetto ciò che estende dal Suo Essere e in questo la tua volontà dev'essere inclusa.

Perciò dev'essere una parte in te che conosce la Sua Volontà e la condivide. Non ha senso chiedere se ciò che dev'essere come è in realtà lo è. 

Però si ha senso chiedere perché non sei cosciente di ciò che non può essere come è, perché deve avere una risposta per questo giacché nel piano di Dio per la tua salvezza non c'è niente che possa mancare.

E non può fallire niente perché la Sua Fonte non conosce l'incompletezza.
7. E dove potrebbe trovarsi la risposta se non nella Fonte? E dove sei tu che proprio lì dove si trova la stessa risposta? 

La tua identità che è un effetto tanto vero da quella Fonte come è la risposta deve pertanto essere unita a essa e essere la stessa cosa che essa.

Ovviamente è vero che sai questo e molto più di questo.

Però qualsiasi parte della conoscenza suppone una minaccia tanto seria per la dissociazione come per tutta la conoscenza in se stessa.

E disporrai di tutta la conoscenza con qualsiasi parte di esso. Ed è qui la parte che tu puoi accettare.

Puoi vedere ciò che la ragione ti indica perché i testimoni nel suo favore sono inequivocabili.

Soltanto quelli che sono completamente dementi potrebbero ignorarli e tu hai già lasciato indietro questa tappa.

La ragione è un mezzo che serve per i fini dello Spirito Santo per diritto proprio. 

Non può essere reinterpretato né ricanalizzato perché possa aggiustarsi alla meta del peccato tale e come si fa con altri mezzi.

Perché la ragione è oltre il raggiungimento dei mezzi dell'ego.
8. La fede, la percezione e la credenza possono essere ubicate in modo sbagliato e servire di appoggio per le necessità del grande truffatore come per quello che ha la verità.

Pero la ragione non ha posto nella demenza, né può essere adattata ai suoi fini in modo alcuno.

La fede e la credenza sono fermamente indirizzate nella demenza e conducono alla percezione verso quello che la mente ha considerato di valore.

Pero la ragione non è parte della demenza perché questa dipende interamente dall'assenza di quella.

L'ego non fa uso mai della ragione, perché non è cosciente della sua esistenza. Ciò che sono parzialmente dementi hanno accesso a essa e sono solo loro quelli che la necessitano.

La conoscenza non dipende dalla ragione e la demenza la mantiene al dì fuori.
9. La parte della mente dove è la ragione è stata consacrata in accordo alla tua volontà in unione con quella di Tuo Padre, nel disfacimento della demenza. 

Lì il proposito dello Spirito Santo è stato accettato già, ed è stato consumato contemporaneamente.

La ragione è lontana alla demenza e quelli che fanno uso di essa hanno acquisito un mezzo che non può essere dedicato al peccato.

La conoscenza è molto oltre ciò che può essere raggiunto. Pero la ragione può servire per aprire le porte che tu hai chiuso.
10. Sei molto vicino a questo. La tua fede a le tue credenze sono cambiate e hai fatto la domanda che l'ego non si porrebbe mai.

Non ti dice adesso la tua ragione che la domanda dev'essere nata da qualcosa che tu non conosci, ma che ancora dev'essere parte di te?

La fede e la credenza appoggiate nella ragione producono per forza un cambiamento nella tua percezione.

E con questo cambiamento stai facendo posto alla visione. La visione si estende oltre se stessa tale e come lo fa il proposito a cui serve così come tutti i mezzi per la sua realizzazione. Un corso di miracoli.

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3 nov 2014

I miracoli non influenzano la mente dell'altro, ma la tua propria. Parte 1.

Sat Nam bello essere divino! Tante benedizioni e tanto amore a te che sei parte di me! 

Chiudi gli occhi adesso e visualizza nella tua mente qualcuno che apparentemente a cui non vuoi bene o che credi ti abbia fatto del male. Contemplalo per un po'. 

Prova a vedere uno spiraglio di luce in una parte di lui, qualche piccola scintilla che non avevi mai notato

Prova a trovare qualche piccola scintilla di luminosità che splende attraverso la brutta immagine che hai di lui. 

Continua a guardare l'immagine della persona che hai scelto fino a vedere la luce in qualsiasi parte di essa e poi cerca che quella luce si estenda fino a coprire quella persona e trasformare l'immagine in qualcosa di buono e bello. 

Contempla questa nuova percezione per un po' e poi porta alla tua mente l'immagine di qualcuno che consideri un amico. 
Prova a trasferire a questo amico la luce che hai imparato a vedere attorno a quello che prima pensavi era il tuo "nemico". 
Adesso percepiscilo come più di un amico, perché in quella luce la sua santità ti dimostra il tuo salvatore, salvato e quello che salva, sano e integro.

Permetti adesso che lui ti possa offrire quella luce che vedi in lui e lascia che il tuo "nemico" e il tuo amico si uniscano per benedirti con quello che prima tu hai dato a loro. 

Adesso sei uno di loro nella stessa maniera in cui loro sono uno con te. Adesso veramente hai perdonato te stesso.
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Capitolo 21.
La ragione e la percezione.
V-La funzione della ragione.
1. La percezione sceglie e configura il mondo che vedi. Letteralmente lo sceglie seguendo le direttrici della mente. 

Le leggi delle dimensioni, della forma e della luminosità avrebbero un valore forse se le altre cose fossero uguali.

Però non lo sono. Perché è molto più probabile che tu possa trovare ciò che stai cercando che ciò che preferisci ignorare.

La tranquilla e quieta Voce che parla in favore di Dio non si vede affogata dalle stridenti grida e insensati attacchi di ira con cui l'ego infastidisce quelli che desiderano ascoltarla.

La percezione è una scelta non un fatto. Però da questa scelta dipende molto più di ciò di cui ti sei reso conto finora.

Perché la tua credenza su ciò che credi che sei dipende interamente dalla voce che hai scelto di ascoltare e dai panorami che hai scelto di vedere.

La percezione da testimonianza unicamente di questo, mai dalla realtà. Può farti vedere nonostante ciò sotto quale condizione è possibile avere coscienza della realtà e quelle nelle quali non sarebbe mai possibile vederla.
2. La realtà non necessita la tua cooperazione per essere quello che è. Ma la tua coscienza di essa necessita il tuo aiuto, giacché avere coscienza è qualcosa che soltanto tu puoi scegliere.

Se presti attenzione ai dettami dell'ego e vedi ciò che esso ti indica di vedere non potrai che considerare te stesso insignificante, vulnerabile e timoroso.

Sperimenterai depressione, una sensazione di non avere nessun valore, nello stesso modo anche sentimenti di instabilità e irrealtà.

Crederai che sei l'indifesa vittima delle forze che sono oltre il tuo controllo e che sono più poderose di te. E crederai che il mondo che hai fabbricato dirige il tuo destino.

Perché avrai fede in questo. Però non credere che per il fatto che hai fede in esso quello possa essere reale.
3. C'è un'altra visione e un'altra Voce nella quale sta la tua libertà che soltanto aspetta la tua decisione. E se depositi la tua fede in Loro percepirai un altro essere in te.

Questo altro Essere considera che i miracoli sono naturali. Perché sono tanto semplici e naturali per Egli nella stessa maniera in cui respirare è per il corpo.

Costituiscono la risposta ovvia alle petizioni di aiuto che è l'unica che Egli offre. 

I miracoli sono per l'ego non naturali, perché non capisce come è possibile che le menti che sono separate possano avere influenza una verso l'altra.

E se fossero separate certamente come potrebbero farlo. Pero le menti non possono essere separate

Questo altro essere è perfettamente cosciente di questo. E così riconosce che i miracoli non influenzano la mente dell'altro, ma la Sua propria. 

I miracoli cambiano sempre la tua mente perché non ne esiste altra.
4. Non ti sei reso conto fino a che punto l'idea della separazione ha interferito nell'esercizio della ragione.

La ragione dimora nell'altro essere che hai escluso dalla tua coscienza. E niente di ciò che hai permesso di rimanere in essa è capace di ragionare.

Come sarebbe possibile che quel segmento della mente che è sprovvisto di ragione possa essere capace di capire ciò che è la ragione e comprendere l'informazione che questa le potrebbe dare?

Da questo segmento possono sorgere ogni tipo di domande, però dato che la domanda di base soltanto può venire dalla ragione esso non potrà mai esporla.

Nella stessa maniera che tutto ciò che procede dalla ragione, la domanda di base è semplice e ovvia, sebbene ancora non è stata fatta. Però non credere che la ragione non potrebbe risponderle.
5. Il piano di Dio per la tua salvezza non sarebbe stato stabilito senza la tua volontà e il tuo acconsentimento.

Ha dovuto essere accettato dal Figlio di Dio, perché ciò che Dio dispone per lui è accettato da lui.

E Dio non dispone niente senza il Suo Figlio, né la Sua Volontà dipende dal tempo per poter essere consumata.

Pertanto ciò che è stato unito alla Volontà di Dio deve per forza trovarsi in te adesso, perché è eterno.

Devi aver riservato un luogo nel quale lo Spirito Santo possa dimorare e dove si trova già. Egli deve essere stato lì da quando è iniziata la necessità di Egli, la quale è rimasta soddisfatta in quello stesso istante.

Questo è ciò che la tua ragione ti direbbe se la ascoltassi. Però è certo che questo non è il ragionamento dell'ego. 

Il fatto che la natura della tua funzione è lontana all'ego è la prova che non troverai la risposta in esso.

Nonostante se questo è così, quella risposta deve esistere. E se esiste per te e il suo proposito è la tua libertà, devi essere libero di trovarla. Un corso di miracoli.

Grazie bellissimo essere per essere presente nella mia vita e per leggere i miei post. Pioggia di benedizioni e abbondanza. Ti amo. Tu sei me e io sono te. Namastè. GoogleTutti post del corso di miracoli.

31 ott 2014

Hai percepito la demenza dell'ego e non hai sentito paura perché hai scelto di non condividerla.

Sat Nam bello essere divino! Tante benedizioni e tanto amore a te che sei parte di me! 

La tua vita non è parte di tutto quello che vedi. La tua vita ha luogo oltre il corpo e oltre il mondo, oltre tutti i testimoni del profano dentro del sacro, ed è tanto santa come se stessa. 


In tutto il mondo e in tutte le cose la sua voce parlerà soltanto del Tuo creatore e del Tuo Essere, che è un tutt'uno con esso. 


In questo modo potrai vedere la santa faccia di Cristo in tutto e sentirai in essa l'eco della voce di Dio.

Lascia che Egli possa valutare tutti i pensieri che vengono nella tua mente. 

Permetti che Egli possa rimuovere da loro gli elementi del sogno e che li ritorni a te in forma di pure idee che non contraddicono la volontà di Dio. 

Offri a Egli i tuoi pensieri ed Egli li ritornerà a te in forma di miracoli che proclamano con gioia la pienezza e la felicità come prova dell'amore eterno che Dio ha per suo figlio. 

E man mano che ogni pensiero è trasformato nella stessa maniera assumerà il potere curativo della mente che ha visto la verità in esso e che non si ha lasciato ingannare da ciò che era stato falsamente aggiunto. 

Ogni traccia di fantasia è sparita.
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Capitolo 21.
La ragione e la percezione.
IV-La paura di guardare dentro te stesso.

1. Lo Spirito Santo non ti  insegnerà mai che sei un peccatore. Correggerà i tuoi errori, ma questo non è qualcosa che possa dare timore a nessuno.

Hai un grande timore di guardare nel tuo interiore e di vedere il peccato che credi che si trova lì. Non hai paura di ammettere questo.

L'ego considera molto appropriato associare la paura al peccato e sorride con approvazione. Non gli importa che tu possa vergognarti.

Non mette in dubbio la credenza e la fede che hai nel peccato. I suoi templi non si muovono per questo. 

La certezza che dentro di te c'è il peccato soltanto da fede del tuo desiderio che sia lì perché si possa vedere.

Sebbene questo soltanto sembra essere la fonte del timore.
2. Ricorda che l'ego non è da solo. Il suo dominio è circoscritto e ha timore del suo “nemico” sconosciuto che non può neanche vedere.

Ti chiede imperiosamente di non guardare dentro di te, perché se lo fai i tuoi occhi si fermeranno sul peccato e Dio ti farà diventare cieco.

Questo è ciò che credi e pertanto non guardi. Però non è questo il timore segreto dell'ego, né è neanche il tuo che sei il suo servo.

L'ego gridando in modo stravagante e troppe volte dice gridando che lo è. Perché sotto quel costante grido e quelle dichiarazioni pazzesche, l'ego non ha nessuna certezza che lo sia.

Tra il tuo timore di guardare nel tuo interiore per ragione del peccato si nasconde un altro timore ed è uno che fa tremare l'ego.
3. Cosa accadrebbe se guardassi nel tuo interiore e non vedessi niente? Questa “temibile” domanda è una che l'ego non si pone mai.

E tu che la fai adesso stai minacciando troppo seriamente tutto il suo sistema di difesa perché l'ego possa continuare a fingere che è il tuo amico.

Quelli che sono uniti ai suoi fratelli hanno abbandonato la credenza che la sua identità sta nell'ego.

Una relazione santa è quella nella quale ti unisci a ciò che in verità è parte di te

La tua credenza nel peccato è stata rotta e adesso non sei totalmente negato a guardare dentro di te senza vedere peccato alcuno.
4. La tua liberazione non è ancora totale, ancora è parziale e incompleta anche se è spuntata già in te.

Al non essere completamente demente sei stato disposto a contemplare una gran parte della tua demenza e riconoscere la sua pazzia.

La tua fede sta iniziando a interiorizzarsi oltre la demenza verso la ragione. E ciò che la tua ragione ti dice adesso l'ego non lo vuole ascoltare.

Il proposito dello Spirito Santo è stato accettato da quella parte della tua mente che l'ego non conosce e che tu non conoscevi neanche.

Sebbene quella parte con cui adesso ti identifichi non ha paura di vedere se stessa. Non conosce il peccato. 

In quale altra maniera sarebbe stato disposta a considerare il proposito dello Spirito Santo come suo proprio?
5. Quella parte ha visto tuo fratello e lo ha riconosciuto perfettamente dalle origini del tempo. E ha desiderato unirsi a lui ed essere libero nuovamente come è stato una volta.

Ha aspettato la nascita della libertà, della accettazione della liberazione che ti aspetta

E adesso riconosci che non è stato l'ego quello che si è unito al proposito dello Spirito Santo e pertanto ha dovuto essere un'altra cosa.

Non credere che questo è una pazzia, perché è quello che ti dice la ragione e si deduce perfettamente da ciò che hai imparato.
6. Negli insegnamenti dello Spirito Santo non ci sono inconsistenze. Questo è il ragionamento di quelli che sono sani di mente.

Hai percepito la demenza dell'ego e non hai sentito paura, perché hai scelto di non condividerla.

Nonostante ciò ancora a volte inganni te stesso.

Nonostante nei tuoi momenti più lucidi, i suoi vaneggiamenti non producono nessun terrore nel tuo cuore. 

Perché ti sei reso conto che non vuoi i regali che l'ego ti toglierebbe con rabbia per il tuo “presuntuoso” desiderio di voler guardare dentro.

Tuttavia rimangono alcune chincaglierie che sembrano di brillare e chiamarti all'attenzione. Nonostante non “venderesti” già il Cielo per loro.
7. E allora l'ego ha paura. Però ciò che esso sente intimorito, l'altra parte della tua mente lo sente come la più dolce melodia, il canto che desiderava sentire da quando l'ego si è presentato nella tua mente per la prima volta.

La debolezza dell'ego è la sua fortezza. L'inno della libertà, il quale canta in lode all'altro mondo, le dà speranze della pace.

Perché ricorda il Cielo e vede che adesso infine esso ha disceso alla terra da dove il dominio dell'ego lo aveva mantenuto lontano per tanto tempo.

Il Cielo è arrivato perché ha trovato una casa nella tua relazione nella terra. E la terra non può trattenere per più tempo ciò che è stato dato al Cielo come tuo proprio.
8. Contempla amorevolmente tuo fratello e ricorda che la debolezza dell'ego si mette come manifesto davanti la vostra vista.

Ciò che l'ego pretendeva di mantenere separato è stato trovato e unito e adesso contempla l'ego senza timore.

Creatura innocente di ogni peccato continua il cammino della certezza con giubilo. Non permettere che la demente insistenza della paura, che ti dice che la certezza è nel dubbio, ti possa fermare.

Questo non ha senso. Che importa quanto imperiosamente sia proclamata? Ciò che è insensato non prende senso, perché si ripete è si proclama.

Il cammino della pace è libero e chiaro. Seguilo felicemente e non mettere in dubbio ciò che non può essere che certo. Un corso di miracoli.

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