Conosce te stesso e troverai tutte le risposte.

Sat Nam miei cari fratelli!! Oggi continuiamo con il corso di miracoli. 

Ogni testo è bellissimo e ci fa entrare in un mondo già conosciuto nel passato ma che abbiamo dimenticato dovuto alle differenti maschere della paura. 


Oggi entriamo profondamente dentro di noi con la finalità di conoscerci.


Ogni sfida che ci presenta la vita non è una forma di attacco, ogni persona che apparentemente pensiamo che ci fa soffrire non ci sta attaccando. 


Semplicemente si presentano a noi, alla nostra vita, come una lezione che dobbiamo ricordare, sono opportunità che ci aiutano a scoprire quello che è nascosto in noi e liberarci.


E' una opportunità che ci aiuta a portare alla luce tutte quelle emozioni nascoste, per lasciare andare quello che non ci permette di vedere l'essere di luce che siamo.


Tante volte ci chiediamo: chi sono? Perché sono cosi? Perché mi comporto di questa maniera? Perché questa vita? 


Allora man mano metterai in pratica le lezioni di questo corso scoprirai le risposte che stai cercando! Ti amo!! 
Un Corso in Miracoli
Testo Libro degli esercizi Manuale per gli insegnanti
Capitolo 3. 
Corso di miracoli- Libro di testo. 
La percezione innocente. 
III-La percezione e la conoscenza.
Scarica l'audio mp3. Scarica pdf.


1. Abbiamo fatto enfasi nella percezione e abbiamo appena parlato della conoscenza.

Questo è così perché la percezione dev'essere corretta prima che tu possa arrivare a sapere qualcosa. 

Conoscere è avere la certezza. La incertezza significa che non sai nulla. 

La conoscenza è potere perché gode di certezza e la certezza è la forza. 

La percezione è temporanea.

Per il fatto di essere un attributo di fede nello spazio e nel tempo è suscettibile di produrre paura o amore. 

Le percezioni false producono paura e quelle vere amore.

Ma nessuna di loro forniscono la certezza, perché ogni percezione è soggetta ad avere cambiamenti.

Ecco perché abbiamo detto che la percezione non è la conoscenza.

La vera percezione è la base della conoscenza, ma godere della conoscenza è l'affermazione della verità e questo è oltre ogni percezione.
2. Tutte le tue difficoltà derivano dal fatto che non riconosci te stesso e non riconosci tuo fratello, né riconosci Dio. 

Riconoscere significa "conoscere di nuovo", il che implica che precedentemente godevi dalla conoscenza. 

Puoi vedere in molti modi perché la percezione coinvolge l'interpretazione e questo significa che non è completa e non è coerente.

Il miracolo, essendo un modo di percepire, non è la conoscenza. 

Il miracolo è la risposta corretta a una domanda, ma quando conosci già la risposta non fai domande.

Il primo passo nel processo per disfare ciò che è illusorio è mettendolo in discussione. 

Il miracolo, che è la risposta corretta, lo corregge.

Dal momento che le percezioni cambiano, la loro dipendenza dal tempo è evidente.

Il modo in cui percepisci in un dato momento determina il tuo comportamento e le azioni possono solo avvenire nel tempo. 

La conoscenza è senza tempo, perché la certezza è indiscutibile. 

Quando smetti di fare domande è che hai raggiunto già la conoscenza.
3. La mente che mette in discussione se stessa, percepisce se stessa nel tempo, quindi cerca le risposte per il futuro

La mente non ricettiva al contrario, ritiene che il futuro sarà uguale che il presente.

Questo si traduce in uno stato di apparente stabilità,ed è di solito un tentativo di contrastare la paura di fondo che il futuro sarà peggiore dal presente.


Questa paura impedisce che tu possa mettere in discussione tutto ciò che percepisci.
4. La vera visione è la percezione naturale della visione spirituale, ma è ancora una correzione invece che un fatto. 

La visione spirituale è simbolica, quindi, non è uno strumento di conoscenza.

È tuttavia un mezzo della percezione corretta che è dentro del campo del miracolo.

La "Visione di Dio" sarebbe un miracolo più che una rivelazione. 

Il fatto stesso che la percezione è coinvolta, dimostra che l'esperienza non appartiene all'ambito della conoscenza. Quindi le visioni tuttavia, per molto santa che possano essere, sono effimere.
5. La Bibbia motiva a conoscere te stesso, ciò che è lo stesso che  tu possa avere la certezza su te stesso.

La certezza è sempre qualcosa propria di Dio. 

Quando ami qualcuno significa che lo hai percepito tale e come è, e questo ti consente di conoscerlo.

Fino a quando non lo percepirai come è non sarai in grado di conoscerlo.

Finché continui a domandarti ciò che lui è, starai chiaramente dicendo di non conoscere Dio.


La certezza non richiede azione.

Quando dici che stai agendo in base alla conoscenza stai confondendo la conoscenza con la percezione. 

La conoscenza fornisce il potenziale per il pensiero creativo, non per l'azione giusta.

La percezione, i miracoli e l'azioni sono strettamente collegati.

La conoscenza è il risultato della rivelazione e genera solo pensiero. La percezione nella sua maniera più spirituale, comprende il corpo.

La conoscenza viene dall'altare interiore ed è senza tempo, perché ha la certezza. Non è la stessa cosa percepire la verità che conoscerla.
6. Una percezione corretta è necessaria, prima che Dio possa comunicare direttamente con i Suoi altari, i quali ha stabilito nei Suoi Figli.

In questi altari è dove Egli può comunicare la Sua certezza e la Sua conoscenza inevitabilmente ti darà la pace. 

Dio non è uno sconosciuto per i Suoi Figli né i Suoi Figli sono sconosciuti tra di loro.

La conoscenza ha preceduto tanto la percezione come il tempo e finalmente li rimpiazzerà.

Questo è il vero significato di "l'Alfa e l' Omega, il principio e la fine " e " Prima che Abramo nascesse, esistevo Io ".  

La percezione può e dev'essere stabilizzata ma la conoscenza è già stabile. "Temi Dio e osserva i suoi comandamenti " diventa " Conosci Dio e accetta la sua certezza".
7. Se attacchi l'errore che vedi in un'altro, farai del male a te stesso. 

Non potrai conoscere tuo fratello se lo attacchi. 

Gli attacchi sempre sono verso gli sconosciuti

Se percepisci tuo fratello falsamente lo farai diventare uno sconosciuto e pertanto non potrai conoscerlo. 

Hai paura perché lo hai fatto diventare uno sconosciuto. Percepiscilo correttamente in modo di poter conoscerlo.

Nella creazione di Dio non ci sono sconosciuti. Per poter creare come Egli ha creato soltanto puoi creare ciò che conosci già e ciò che accetti come tuo.

Dio conosce i Suoi figli con assoluta certezza. Li ha creati conoscendoli. Egli li riconosce perfettamente.

Quando non si riconoscono tra di loro, non stanno riconoscendo Dio. Un corso di miracoli.

GRAZIE TI AMOGoogle
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