Ti sei liberato dal dolore e dalla malattia così come da tutti gli effetti dell'odio e dell'attacco. Parte 3.

Sat Nam bello essere! Pioggia di benedizioni!

A coloro che sanno di essere Uno con Dio non può mai essere negato nessun miracolo. 

Neanche uno dei suoi pensieri manca il potere di guarire tutte le forme di sofferenze in qualsiasi persona, sia questa di un tempo che è passato o ancora un tempo da venire e di farlo con la stessa facilità con quelli che adesso camminano accanto a loro. 

I loro pensieri sono senza tempo e non hanno nulla a che fare con il tempo e con la distanza.
Capitolo 29.
Il risveglio.
II-L'arrivo dell'ospite.
Audio. Pdf.

8. La malattia è la esigenza che il corpo possa diventare quello che non è

La sua banalità nonostante ciò garantisce che non possa ammalarsi.

L'origine della malattia è nella tua esigenza che esso sia più di ciò che è.

Perché quella esigenza ha bisogno che Dio sia meno che ciò che in realtà è.

Cosa sarà di te, allora se è a te a chi viene chiesto il sacrificio?

Perché a Dio viene detto che parte di Egli non gli appartiene già.

E a Egli non rimane altro rimedio adesso che sacrificare il tuo essere e come risultato del Suo sacrificio tu ingrandisci e Egli si rimpicciolisce per il fatto di perdere te.

E ciò che non gli appartiene già diventa il tuo dio e ti impedisce di essere parte di Egli.
9. Il corpo al quale viene chiesto di essere un Dio è vulnerabile all'attacco giacché la sua banalità non è riconosciuta.

E così sembra di essere qualcosa che ha un proprio potere.

Per il fatto di essere "qualcosa" può essere percepito e può anche pensare che sente e attua e che ti ha imprigionato in una mano.

E può essere che non arriverà a essere ciò che hai chiesto che fosse.

E lo odierai per la sua insignificanza senza renderti conto che il fallimento non è dovuto a che esso sia meno di ciò che tu credi che dev'essere, se non che non ti sei reso conto che non è niente.

Nonostante nel fatto stesso che non è niente sta la tua salvezza dalla quale vuoi fuggire.
10. In quanto che “qualcosa”, è richiesto al corpo di diventare il nemico di Dio e di rimpiazzare ciò che Dio è con la piccolezza, le limitazioni e la disperazione.

È la Sua perdita ciò che festeggi quando consideri che il corpo è qualcosa che ami e qualcosa che odi.

Perché se Dio è la somma di tutto, allora ciò che non è in Egli non esiste e nella Sua complessione c'è la banalità del corpo.

Il tuo salvatore non è morto, non dimora neanche in ciò che è stato costruito per essere un tempio alla morte.

Egli vive in Dio e questo, e solo questo, è ciò che lo fa diventare il tuo salvatore.

La banalità del suo corpo libera quello tuo dalla malattia e dalla morte.



Grazie bellissimo essere per essere presente nella mia vita e per leggere i miei post. Pioggia di benedizioni e abbondanza. Ti amo. Tu sei me e io sono te. Namastè. GoogleTutti post del corso di miracoli.

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