Il punto zero è l'accettazione totale e l'apertura alla vita. Parte 5.
Sat Nam miei cari fratelli!!Pioggia di benedizioni!!
Continuiamo con il post del video: Punto zero un salto verso l'istante.
E' un video realizzato da Yanina Solis. Qui lascio l'audio mp3 di questa parte 5 e ultima del video-Punto zero un salto verso l'istante-5
Quando inizio ad accettare ciò che accade inizia a sgretolare la mia bottiglia e l'acqua inizia ad entrare.
Allora quando vivo qualcosa o mi dicono qualcosa, o sento qualcosa che rimbalza nella mia personalità è perché sta rimbalzando in una parte della mia bottiglia che non è aperta completamente.
Quando inizio ad accettare ciò che accade inizia a sgretolare la mia bottiglia e l'acqua inizia ad entrare.
Allora quando vivo qualcosa o mi dicono qualcosa, o sento qualcosa che rimbalza nella mia personalità è perché sta rimbalzando in una parte della mia bottiglia che non è aperta completamente.
O significa che dovrei fare qualcosa
di diverso e tutto nella mia vita diventa utilizzabile per il
ritorno.
Invece dal rifiuto non posso
ritornare, perché il rifiuto e la credenza che c'è qualcosa di
differente all'esterno mi porta un'altra volta alla logica
della divergenza.
Allora galleggiare ha questo
significato: lasciarmi portare dall'oceano dell'esistenza.
Cominciare ad avere fiducia nella mia vita.
E non dire all'oceano come va a
comportarsi o come deve guidarmi o come devono essere le sue opere.
Allora da questo punto, perché
ripeto costantemente le stesse esperienze? Perché si ripetono se io
derivo e derivo tutte le notti?
Si ripetono e si ripetono perché
mentre più derivo più l'oceano dell'esistenza e la mia origine
prendono in carico portarmi quelle onde dove io non ho vissuto ancora
l'accettazione.
Quelle onde dove mi dimostrano dove
sono bloccata e dove non sto fluendo.
Derivo nella notte e al giorno seguente
mi alzo e viene l'onda e continuo a rifiutarla. Questo è perché
credo ancora in una logica divergente che dice che mentre io
faccio la derivazione sarà l'origine quello che pulisce tutte quelle
cose che non voglio, perché credo che quelle cose non
dovrebbero essere nella mia vita, quando la mia vita è l'unica
cosa che ho.
Allora questo diventa due movimenti
chiavi: la mia scelta di non accettare ciò che accade nel mio
presente mi porta a camminare in circoli.
Se mi mantengo senza accettare il
presente non arrivo mai, perché sempre sono connessa alla
credenza che ciò che sta accadendo dovrebbe essere differente e
mentre io credo in questo starò collegata con i futuro, vivrò
soltanto esperienze e rimbalzando nel campo.
Quando io mi vedo faccia a faccia con
il vuoto, (e sono tanti quelli che stanno sperimentando questo già),
penso: non so perché vivo, non so il senso della mia vita e questa
sensazioni la sente quello che ha permesso a se stesso il sentire
questo.
Prima riempiva la sua vita di
esperienze per non sentire il vuoto. Perseguitava le cose, le
illusioni, e tornava al vuoto di nuovo e dopo cercava qualcosa per
togliere quel vuoto e cosi ripeteva i cicli continuamente.
Quando uno inizia a fluire e sente
quel vuoto cosa fa?
Viviamo il presente e quel presente è
tanto intenso che mi fa scendere di nuovo perché non sopporto vivere
l'intensità del presente. Questo punto zero è la chiave dove
inizio ad accettare tutto nel presente e do il salto al vuoto.
Ho come appoggio la vita, la
propria esperienza di essere umano. La mia propria scelta di
vivere senza dirle alla mia vita dove deve andare.
A questo punto le esperienze smettono
di ripetersi, perché l'acqua, dopo che ho la piena accettazione
delle cose fluisce.
Non significa che non si ripetano le
cose nella mia vita ma che l'acqua è già dentro di me ed è
cominciato già a svanire la personalità che faceva che l'acqua
nelle esperienze rimbalzi e io sentissi il dolore. E' un atto di
amore.
Grazie bellissimo essere! Pioggia di benedizioni e ci vediamo al prossimo post. Namastè!! Ti amo.